Altra manifestazione pro ospedale. Ribadite le richieste
- Post 08 Agosto 2010
La partecipazione è stata massiccia come non mai.
Hanno preso la parola in successione Nicola Dolce, Pietro Tamburrano, Domenico Giannace, Ulderico Pesce.
Nicola Dolce, ex sindacalista della CISL ha fatto la cronistoria della contestazione dall’inizio ad oggi, sottolineandone la crescita continua a livello di coscientizzazione del problema e di risentimento popolare.
Il prof. Pietro Tamburrano dei Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha esposto una precisa nomenclatura dei nemici politici dell’Ospedale di Tinchi. Pur ritenendoli non più idonei a un dialogo sincero, l’oratore li ha invitati a venire come fratelli davanti all’ospedale e nel territorio per rendersi conto direttamente del dramma che stanno creando a una comunità popolosa come quella dell’alto metapontino.
I Comitati congiunti della contestazione hanno ribadito attraverso la voce del professore l’intransigenza sulle richieste fatte: chirurgia con posti letto, medicina con posti letto, endocrinochirurgia, pronto soccorso completo 24 h/24, dialisi con diabetologia e cardiologia, laboratorio di analisi, radiologia, ambulatori vari, riabilitazione e lungodegenza. A parlarne successivamente del recupero di ostetricia e ginecologia, pediatria, urologia.
Se non ci sarà ascolto o concreta risposta si passerà a forme più drastiche di contestazione: marce, fiaccolate per strade e ferrovie, occupazioni e roghi di bandiere partitiche e sindacali, ma soprattutto rogo di certificati elettorali.
Domenico Giannace, ex sindacalista della CGIL ha rinfocolato gli ardori della protesta, rimproverando gli atteggiamenti assunti dai sindacati provinciali di CGIL, CISL e UIL e gli indifferenti alla lotta. Il loro assenteismo rafforza i propositi della lotta a oltranza.
Intanto per lunedì 9 agosto viene preannunciato il sit-in davanti all’obitorio dell’ospedale che si vuole eliminare. Anche il tentativo di eliminare l’obitorio è un segno di arroganza di chi ai giornali e alle televisioni dichiara che Tinchi non si chiude, e poi, nei fatti, tolgono pezzo dopo pezzo. Così agiscono i tiranni e i dittatori!
La vittoria sull’Ospedale di Tinchi sarà emblema di una rinascita popolare che travolgerà nella contestazione abusi, soprusi, profitti e tradimenti di ogni genere.
Anche la Lucania sarà terra di libertà e di diritti, al lavoro, alla salute, alla scuola, al benessere, alla sicurezza.
Di particolare rilievo è stata la presenza notevole di studenti universitari in vacanza nei loro paesi, ma attenti e sensibilissimi alla salvezza dell’Ospedale di Tinchi in specie, alla rinascita lucana in generale.
il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
e
il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi