Omicidio Matteo, Marconia in preghiera. Intanto emergono nuovi particolari dopo l'interrogatorio dell'omicida

Questa sera, alle ore 19:45, l'Azione Cattolica San Giovanni Bosco Marconia invita la cittadinanza ad una veglia di preghiera per Matteo Barbalinardo, momento di unione, conforto e riflessione per non dimenticare quanto successo in questi giorni a Marconia. La veglia si terrà presso la Chiesa San Giovanni Bosco.
La notizia è stata divulgata dal sindaco Viviana Verri.
Intanto si svolgerà nella mattinata di sabato 27 maggio l'autopsia sul corpo di Matteo, rimasto a disposizione dell'autorità giudiziaria dopo il ritrovamento di domenica scorsa. La salma, successivamente, sarà liberata per i funerali.
Dell'ospedale di Policoro, per altri aspetti, si parla anche nell'edizione odierna del Quotidiano del Sud. In un articolo del giornalista Antonio Corrado, infatti, si spiega che la procura minorile di Potenza "starebbe vagliando la probabile posizione omissiva dei sanitari di Policoro", che hanno medicato l'autore del delitto "nell'immediatezza della tragica lite". Il 17enne si è presentato al pronto soccorso con "ferite profonde da arma da taglio ad entrambe le mani, alla coscia sinistra e persino alla schiena. Una, quella alla mano destra, gli ha reciso addirittura un tendine che oggi sarà operato". Oltre ad "avvalorare la tesi dell'estrema difesa sfociata nell'omicidio" la risultanza investigativa, è il ragionamento seguito dall'articolo, porta a chiedersi "come possano i medici aver creduto che quel 17enne poteva essersi procurato quelle ferite profonde e diffuse con una caduta. Erano chiaramente ferite da arma da taglio. I magistrati vogliono verificare perchè i sanitari non hanno avvisato le forze dell'ordine, che già venerdì avevano avviato le ricerche di Matteo. Probabilmente con un 17enne scomparso e un coetaneo ricoverato con tagli ovunque, entrambi di Marconia, avrebbero fatto due "più due" molto prima di domenica pomeriggio".
L'autore del delitto, reo confesso, quel giovedì pomeriggio aveva spiegato di essersi procurato le ferite in seguito ad una brutta caduta ed è stato dimesso dall'ospedale solo il sabato successivo.
Ieri, intanto, il giovane è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia. Giovanni Quinto, il suo avvocato difensore, ha spiegato al Quotidiano che il suo assistito "ha dato la massima disponibilità a tutti gli accertamenti peritali che venissero richiesti, compreso quello del dna, fornendo ulteriori particolari e dettagli sulla dinamica di quanto accaduto e rimarcando di essersi sostanzialmente difeso".
Il legale, comprensibilmente, non ha fornito altri dettagli, ma qualche nuovo elemento sarebbe emerso in seguito all'interrogatorio, fra queste anche l’elemento - riportato dal Quotidiano del Sud - che il corpo del giovane ucciso è stato trovato senza vestiti. “Un altro dettaglio che gli inquirenti dovranno accertare, anche per far luce sul vero movente dell'omicidio, scaturito verosimilmente da una lite furibonda, che potrebbe aver visto la vittima trasformata in carnefice, per un tragico ribaltamento dei ruoli". Circostanze, ipotesi, domande, ricostruzioni faticose, dubbi che si prova a rimuovere e spiegare agendo, fra l’altro, in una dimensione riservatissima per la delicatezza del caso e la minore età dei due ragazzi. Si è appreso, nel frattempo, che i parenti della vittima hanno incaricato i legali Amedeo e Roberto Cataldo.

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