La Cisl chiama in causa i prefetti di Potenza e Matera e i parlamentari lucani per sbloccare il pagamento della mobilità in deroga a circa 500 disoccupati, in gran parte provenienti dal settore chimico e tessile, che hanno esaurito la mobilità ordinaria.
"L'erogazione a singhiozzo della mobilità in deroga – spiegano il segretario della Cisl, Enrico Gambardella, e il segretario della Femca Cisl, Francesco Carella - rappresenta un vero e proprio stillicidio, ancor più se si considera che stiamo parlando di ex lavoratori che, purtroppo, hanno perso il lavoro nel 2015 o addirittura prima. Risulta incomprensibile – continuano i due sindacalisti - la posizione dell'Inps e del ministero del Lavoro che nega questo beneficio, nonostante l'apertura da parte della Regione Basilicata e la disponibilità di risorse rimaste inutilizzate negli scorsi anni e quindi già da tempo disponibili. A questo punto riteniamo giusto rivolgere un accorato appello ai prefetti e ai parlamentari lucani per rivendicare un diritto negato a una platea di lavoratori che risulterebbe di fatto discriminata rispetto a chi ha già avuto accesso alla mobilità in deroga nella nostra regione".