29Marzo2024

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La prima messa di don Leonardo Sisto

Il giorno tanto atteso è arrivato. Leonardo Sisto, ora don Leonardo, dopo la ordinazione sacerdotale dello scorso giovedì nella chiesa di S.Francesco a Matera insieme a tre altri diaconi della provincia, venerdì sera ha celebrato la sua prima  messa nella chiesa della Parrocchia di S. Antonio.
Una grande giornata di festa per la comunità cattolica locale, che ha reso omaggio in massa l’evento che ha registrato la presenza, oltre che del Parroco don Michele Leone, a cui è toccato il compito dell'omelia di ordinazione, di don Rocco Rosano, don Leonardo Selvaggi, don Giuseppe Di Tolve, padre Giovanni Danesin, padre Lorenzo Marcucci, don Franco Laviola, don Antonio Di Leo, don Antonio Lopatriello e del futuro diacono Mattia Albano.
Importante presenza della Curia vescovile, rappresentata da Don Vittorio Martinelli vicario giudiziale, don Egidio Casarola responsabile del Ceriomoniale Arcivescovile, don Cosimo Papapietro in rappresentanza dei canonici della cattedrale materana e don Nino Martino.
Nell'omelia di don Leone è stata espressa tutta la soddisfazione del clero e della comunità pisticcese per questo evento di grande spiritualità. “Un grande gioia per questo dono che viene dall’alto” - ha sottolineato - soffermandosi in particolare poi su tre concetti: il sacerdote come uomo impegnato nel rendere gloria a Dio; il sacerdote uomo impegnato nella edficazione del Regno di Dio e il sacerdote impegnato nella chiesa del popolo di Dio.
Da parte sua, don Leonardo, che è anche il segretario particolare del Vescovo monsignor Giuseppe Caiazzo, visibilmente commosso, ma composto, dopo aver ricordato i passi importanti che hanno dato una svolta alla sua vita di credente e di chiamato, ha ringraziato i presenti, i superiori del Seminario, indirizzando un pensiero particolare ai sacerdoti, ai fedeli e alla mamma Maria, al papà Luigi, al fratello Domenico, alla sorella Marianna ed a don Leone che lo ha sempre sostenuto. Al termine della messa una lunga ovazione è stata seguita da un momento di festa e allegria nella casa parrocchiale.

Michele Selvaggi