Pizzaiolo ferito a Metaponto dopo alterco con due giovani africani

Ci sarebbe stata un'incomprensione alla base dei fatti di cronaca verificatisi ieri sera presso la pizzeria d'asporto La Piazzetta, in zona lido a Metaponto.
Qui il proprietario e pizzaiolo Dino Dimonte ha rimediato una ferita sotto ad un braccio in seguito ad una colluttazione con due giovani extra comunitari, un ragazzo del Senegal ed uno del Mali, alloggiati presso la tanto discussa Felandina.
Ai fatti ha assistito anche un carabiniere, la cui pattuglia è successivamente intervenuta in loco.
Dalle ricostruzioni pare che i due si siano mossi dal posto in cui si trovavano dopo aver consumato alcuni tranci, non si sa con certezza se con l'intenzione di non pagare il conto oppure per andare in bagno, aspetto che pure sarebbe emerso in fase di accertamento dei fatti, almeno stando ad una delle versioni raccolte. L'impressione data al titolare del'attività, tuttavia, è stata quella di voler eludere il il pagamento del conto.

A quel punto, pertanto, il proprietario ha chiesto ai due di pagare il dovuto. In tutta risposta uno dei due ha lanciato 10 euro verso Dimonte. Di qui l'alterco. In pochi minuti si è passati dalle parole alle mani fino a che uno dei due extra comunitari ha estratto un arma impropria, si trattava di una lametta, con la quale ha ferito il titolare. L'accenno di rissa è stata placato dal comandante della stazione dei Carabinieri di Metaponto, che si trovava nei pressi del locale e che è stato attratto dalle urla.
L'uomo, dopo i soccorsi, è stato giudicato guaribile in dieci giorni. Per i due giovani, invece, il trasporto in caserma, l'identificazione e la denuncia a piede libero per lesioni personali.
All'accaduto non ha giovato il clima di tensione venutosi a determinare a Metaponto dov'è all'ordine del giorno da tempo il tema della sicurezza connesso a quello dell'alloggio abusivo di numerosi extramunitari in strutture fatiscenti e anche nella mai nata zona industriale della Felandina.
Sul punto gli operatori turistici del posto, dopo aver espresso solidarietà al collega ferito, sono tornati nuovamente a chiedere interventi risolutivi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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