19Marzo2024

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Armi, droga, esplosivi: 4 arresti dell'antimafia a Bernalda. Curcio: 'Nel metapontino attività di chiara matrice mafiosa'

Una indagine dell'antimafia di Potenza ha portato alla scoperta di “una vera e propria base logistica della criminalità organizzata lucana” collocata a Bernalda.
L'intervento delle squadre mobili di Matera e Potenza ha portato a rinvenire banconote false, consistenti quantitativi di stupefacenti, fra cocaina, hashish e marijuana, finalizzati allo spaccio, armi da fuoco lunghe e corte, munizioni, materiale esplosivo costituito da ordigni di elevata pericolosità ed un giubbotto antiproiettile, “segno ulteriore – spiegano gli inquirenti -, dopo i recenti fatti di sangue occorsi nel materano fra esponenti di ramificati gruppi criminali, della forte fibrillazione in essere nel contesto criminale lucano”.
Nello specifico, con l'ausilio di unità cinofile ed artificieri, la polizia ha sequestrato 1,2 kg di cocaina, 2,7 kg di hashish, 125 grammi di marijuana, 2 fucili, 5 pistole revolver e semiautomatiche, circa 5000 proiettili di vario calibro e potenzialità, 4,5 kg di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi, completi di miccia.
“Con contestazioni accusatorie aggravate – rende noto il Procurato distrettuale Francesco Curcio – anche ex art. 416 bis 1 c.p. Si è quindi proceduto all'arresto in flagranza di reato di Porcelli Vincenzo di anni 46, della moglie Ditaranto Susanna di anni 54 e di Carbone Beniamina di anni 56, proprietaria dell'abitazione posta di fronte a quella del Porcelli Vincenzo, consapevolmente concessa in uso allo stesso per l'occultamento sia della santabarbara che della gran parte dello stupefacente.
Si è proceduto altresì nell'immediatezza anche al fermo di P.G. di Beshiri Kostantin di anni 54, cittadino di origine albanese dimorante a Bernalda, che due sere prima aveva consegnato parte dello stupefacente rinvenuto nell'abitazione dei coniugi Porcelli – Ditaranto, occultato in una intercapedine ricavata dietro il box doccia.
Curcio, in relazione ai provvedimenti appena messi in atto ha parlato di “un territorio, quale quello della fascia jonica – metapontina, interessato da una recrudescenza criminale che non ha eguali in Regione, frutto di azioni delittuose compiute con modalità e finalità di chiara matrice mafiosa”.