Roba da non credere. A quasi un anno dalla terribile frana che spazzò via gran parte dell’abitato pomaricano, c’è ancora chi chiede alle sfortunate famiglie che hanno perso tutto, di pagare le bollette delle fatturazioni di luce, gas, acqua e rifiuti relativamente agli immobili che non ci sono più. E questo, nonostante la interruzione delle utenze. Veramente, non ci sono parole.
Un paradosso già sollevato qualche mese fa da Adiconum pomaricana del Segretario Vito Pantone, per la verità sempre attenta a queste gravi problematiche, a difesa dei cittadini. Che, ricordiamo, aveva già scritto all’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), di Roma e al Commissario Delegato della Regione di Basilicata per la gestione delle prime emergenze relative all’evento franoso del gennaio scorso, chiedendo appunto, la sospensione della fatturazione delle utenze di luce, gas, acqua e rifiuti per gli immobili spazzati via o danneggiati. Pantone, informa che a quella richiesta urgente, non vi è stato mai un riscontro. Cosa che ha spinto l’Adiconsum a rompere gli indugi e a ritornare sull’argomento, scrivendo di nuovo agli indirizzi di cui sopra e al Commissario delegato della Protezione Civile di Basilicata, al Sindaco di Pomarico, al Ministrio dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, al Dipartimento nazionale per gli affari regionali, al Prefetto di Matera.
Ovviamente Pantone, si augura che con questo ennesimo intervento, si dia finalmente riscontro alle giuste istanze avanzate.
Unico ente a rispondere, informa sempre Pantone, è stato il capo della Protezione Civile Borrelli (più volte è venuto a Pomarico dopo l’evento franoso), che comunque si è interessato al caso chiedendo agli enti preposti, la sospensione del pagamento delle fatture. Ma anche Borrelli non avrebbe avuto miglior fortuna a cui risulta che – come ci informa Pantone - mai nessun riscontro al suo interessamento, sarebbe avvenuto. Resta comunque l’impegno di Borrelli a cui va dato atto del suo interessamento.
Michele Selvaggi
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