29Marzo2024

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Celebrati i primi riti funerali in forma privata. Timore per i riti Pasquali

I primi effetti - oltre quelle già in atto e relativi ai comportamenti in chiesa durante i riti religiosi di cui abbiamo dato ampia notizia - relativamente alle misure di sicurezza messe in campo per fronteggiare la emergenza coronavirus, toccano anche l’estremo saluto alle persone appena decedute. Nella nostra città si è celebrato il primo funerale in forma strettamente privata e quindi senza il corteo, la celebrazione della messa in chiesa e il rituale saluto di condoglianze per i parenti più stretti da parte di amici e conoscenti di famiglia.
Lo aveva comunque anticipato il necrologio che annunciava il decesso del prof. Amedeo Spani, persona conosciutissima e stimata nello stesso quartiere e nell’ambito della scuola cittadina dove aveva dato il suo contributo di educatore, venuto a mancare solo a distanza di pochi giorni dalla scomparsa della moglie Dina, anche lei insegnante per tanti anni nelle scuole locali.
La salma, dopo la benedizione in casa da parte del parroco don Rosario Manco è stata trasportata direttamente al cimitero dove è stata tumulata. Nello stesso pomeriggio e sempre nello stesso rione, il secondo funerale, quella della signora Nicoletta Panettieri, che si è dovuto svolgere con le stesse norme restrittive imposte dal particolare momento.
Come è noto, lo stop imposto dalla Cei, che sospende messe e funerali in tutta Italia, fino al prossimo 3 aprile, è una decisione restrittiva e di grande sofferenza, ma sicuramente necessaria in un momento di emergenza come quello del Coronavirus, e doverosa per contribuire tutti insieme alla salvaguardia della salute pubblica e contenere il più possibile il rischio di contagio.

Misure di sicurezza che, con l’approssimarsi delle feste pasquali, non solo a Pisticci, rischia di toccare anche le tradizioni religiose con i riti sempre abbastanza partecipati del “giovedi Santo” e le processioni dei “Mister” del venerdì santo e il rito della Resurrezione del Sabato Santo.
Ovviamente, manca circa un mese a questi appuntamenti e non sappiamo come si evolverà la situazione.
Nel tempo che manca fino alla settimana santa, ci sarebbero due cicli di incubazione e i risultati, si auspica, potrebbero già dimostrare una regressione della situazione di grave emergenza e consentire al nostro paese di tornare alla normalità.

Michele Selvaggi