Guardia di finanza: sequestrati beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie a sei società coinvolte in un giro di fatture per operazioni inesistenti per un milione di euro
- Post 20 Luglio 2020
Le indagini sono state avviate contestualmente all’apertura di una verifica fiscale nei confronti di una società fornitrice di servizi di vario genere.
Dall’attività investigativa è emerso come la società, formalmente rappresentata da veri e propri “prestanome”, avesse emesso numerose fatture relative ad operazioni - di fatto - mai intercorse e, quindi, oggettivamente inesistenti, per un ammontare complessivo pari a circa 1 milione di euro.
Ciò a vantaggio di 5 imprese che avevano utilizzato tali documenti per abbattere i redditi ed evadere le relative imposte dirette ed indirette (IRES, IRPEF, IVA ed IRAP).
I legali rappresentanti delle 5 imprese “utilizzatrici” sono stati indagati dalla Procura della Repubblica di Matera per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 del D.Lgs. 74/2000); denunciati alla predetta Autorità Giudiziaria, per il connesso reato di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti (art. 8 del D.Lgs. 74/2000), i legali rappresentanti della società “emittente”.
Il G.I.P., condividendo le ipotesi investigative delle Fiamme Gialle di Metaponto, ha dunque emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino a concorrenza della somma di oltre trecentomila euro, evasa dalle imprese utilizzando le fatture false. I beni individuati e sottoposti a sequestro sono: un appartamento con valore stimato in € 61.678,98, disponibilità finanziarie per complessivi € 225.737,63 e quote societarie per € 2.850,00.
Il sequestro per equivalente eseguito dalle Fiamme Gialle, è preliminare all’applicazione della confisca per equivalente dei suddetti beni. Si tratta del provvedimento ablativo (disposto su somme di denaro, beni o altre utilità di cui l’indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del reato) previsto per talune fattispecie criminose, allorquando, dopo una condanna, sia impossibile identificare fisicamente le cose che ne costituiscono effettivamente il prezzo, il prodotto o il profitto.
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