Il predetto si era reso responsabile di gravi e ripetuti maltrattamenti in famiglia nei confronti della propria compagna e del di lei figlio.
Alla fine di giugno la donna si era recata presso la Squadra Mobile della Questura di Matera, denunciando che negli ultimi mesi l'uomo, che aveva precedenti penali per resistenza e false dichiarazioni a pubblico Ufficiale, faceva uso smodato di alcool e stupefacenti. Forse anche per queste sue dipendenze, e per un'insana gelosia che lo portava ad accusare la donna di inesistenti relazioni con terze persone, del tutto inventate, aveva iniziato a maltrattare con vessazioni di ogni tipo la sua compagna.
Le indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile, dimostravano che l'indagato minacciava di morte la sua compagna, la ingiuriava continuamente, la colpiva spesso, al culmine di aggressioni, con calci, pugni e morsi, in vere e proprie escalation criminali che venivano interrotte solo per la presenza del figlio della donna, che non solo assisteva alle condotte tenute dall'uomo, ma era anche lui spesso vittima di minacce di morte ed ingiurie.
Il figuro era arrivato a non far uscire più di casa la donna, a sottrarle il cellulare, ed ad accompagnarla nelle rare occasioni in cui le consentiva di recarsi a fare la spesa, sempre nel suo delirante sospetto che avesse svariati amanti. Oltre a tali comportamenti, veniva esercitata una forte violenza economica che si concretizzavano in inviti a procurarsi i soldi da uno dei tanti suoi immaginari amanti.
La signora versava in grave stato d'ansia e paura, aggravata dal fatto che a causa del lockdown, la convivenza forzata esasperava la situazione.