29Marzo2024

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Bardi: 'Il Corso di Laurea in Medicina in Basilicata è realtà'. Ma non tutti esprimono compiacimento

"Per troppo tempo in Basilicata si sono sprecate tantissime parole intorno alla possibilità di istituire anche nella nostra regione il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia. La firma di questo accordo oggi a Roma pone la parola fine alle attese di tantissimi giovani che vogliono restare in Basilicata per avviare questi studi. Ad appena un anno dal nostro insediamento, il corso di laurea in medicina diventa realtà testimoniando l'impegno dell'intero governo regionale a trasformare le idee in fatti concreti".

 

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a margine dell'accordo firmato oggi anche dalla rettrice dell'Università degli studi della Basilicata, Aurelia Sole, dal Ministro dell'Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

"E' questa – ha aggiunto Bardi - la migliore risposta a chi, anche nelle ultime settimane ha avanzato dubbi sull'esito della nostra interlocuzione. Quello di oggi è un traguardo storico che abbiamo voluto raggiungere tutti insieme con uno sforzo notevole anche in termini economici. La Regione Basilicata, infatti, ha messo a disposizione 3 milioni di euro per il primo anno e 4 milioni di euro per gli anni successivi per il periodo di vigenza e ad integrazione del Piano dodicennale Regione / Università 2012–2024, somme che si aggiungono ai 10 milioni di euro all'anno già stanziati nell'ambito di questo Piano.
Il corso partirà già con il prossimo anno accademico, ma credo che già da oggi l'Università, insieme a tutti gli attori coinvolti, debbano già lavorare per avere docenti di alto profilo in grado di qualificare l'offerta formativa e di integrarla con il servizio sanitario regionale aprendo la strada a una nuova stagione della medicina e della salute in Basilicata".

Al fine di sostenere i costi di funzionamento relativi all'avvio del corso di Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell'Università, il Ministero dell'Università e della Ricerca si impegna ad assegnare un contributo finanziario a favore dell'Università per il triennio 2021-2023 pari a 2 milioni di euro annui.
Al fine di implementare la ricerca sanitaria nonché l'ammodernamento del polo tecnologico sanitario connessi all'avvio della facoltà di Medicina, il Ministero della Salute si impegna, previa valutazione ed approvazione di un piano di investimenti, ad assegnare a favore dell'Università, per il triennio 2021 – 2023, una somma pari a 3 milioni di euro annui.
Con l'obiettivo di monitorare l'attuazione dell'accordo e il percorso temporale per l'istituzione del corso, si è deciso di costituire presso il Ministero dell'Università e della Ricerca un apposito Comitato composto da 5 componenti, di cui 4 designati da ciascuno dei soggetti sottoscrittori del presente accordo, e da un Presidente designato dal Ministero dell'Università e della Ricerca.

Non tutti, però, esclamano gioia per l'importante novità, come il caso del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Vizziello, preoccupato delle solite beghe campanilistiche:
"Investire sull'università significa investire sul futuro, perché senza investimenti in formazione e ricerca è impossibile promuovere lo sviluppo economico e il progresso sociale di qualsiasi territorio, ma occorre far sì che sia garantita anche in Basilicata la stessa qualità della ricerca e della didattica degli atenei del Nord, se no è meglio non avere determinate facoltà, perché corriamo il rischio di fare un grave danno ai nostri studenti".
E' quanto dichiara in una nota il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Vizziello con riferimento all'istituzione della facoltà di medicina presso l'Università degli studi della Basilicata.
" Se è vero che oggi gli studenti universitari vanno dove ci sono le migliori opportunità sotto il profilo della qualità e della quantità dell'offerta formativa" -spiega Vizziello-" oltre che della cosiddetta accoglienza, cioè posti letto, treni, bus, mense, agevolazioni e facilitazioni, non può non far riflettere la circostanza che in Basilicata su 4 studenti che decidono di intraprendere un percorso universitario ben 3 scelgono atenei di altre regioni, un dato esattamente contrario alla media nazionale, dove il 75% degli studenti universitari si iscrivono ad atenei della propria regione di appartenenza."
"Numeri questi" -sottolinea l'esponente di Fratelli d'Italia- "che devono indurci a non commettere gli errori a tutt'oggi commessi sulle politiche dell'alta formazione universitaria e soprattutto a non immaginare alcuni fenomeni, ad esempio l'istituzione della facoltà di medicina all'Unibas, come immediatamente risolutivi di criticità e problematiche di notevole portata".

"Dire che con l'istituzione del corso di laurea in medicina all'Università degli Studi della Basilicata il futuro del sistema sanitario regionale è indirizzato verso magnifiche sorti e progressive" -precisa Vizziello-" significa creare facili illusioni, in un contesto, quello lucano, che ha visto all'opera molti, troppi illusionisti".
"Basti pensare" -ricorda il consigliere regionale di Fratelli d'Italia-"che per raggiungere i livelli che ha raggiunto nel mondo la facoltà di medicina dell'Università di Bologna, quell'ateneo ci ha impiegato 800 anni, durante i quali si è verificato un crescente impegno collettivo, non oso quindi immaginare quanto tempo occorrerà per la stessa Facoltà in Basilicata".
"L'università come fattore di crescita economica e sociale è una evidenza scientifica, che deve essere tradotta in pratica attraverso opportuni finanziamenti e un progetto in grado di assicurare la qualità dei corsi di studio, della didattica e della ricerca scientifica, assicurando a tutto il territorio regionale identiche opportunità di sviluppo, senza discriminazioni territoriali".
"Perché escludere la provincia di Matera e, con essa, l'Ospedale Madonna delle Grazie" -si chiede Vizziello-" da una policy che non può non avere per finalità quella del trasferimento ai servizi sanitari dei risultati della ricerca scientifica?
"Senza il coinvolgimento dell'intera provincia di Matera nel progetto" -per Vizziello-" si corre il rischio di aggiungere alle differenze esistenti nel Paese tra Atenei di serie A, soprattutto al Nord e Atenei di serie B, soprattutto al Sud, differenze nell'ambito dello stesso Ateneo, l'Unibas, tra le sedi di Potenza e di Matera, con quest'ultima confinata nel ruolo di succursale della sede potentina".
" I nostri cittadini non hanno bisogno di colpi di scena"- sottolinea Vizziello-" bensì di politiche in grado di favorire per davvero la coesione dei territori, secondo una visione di crescita e di benessere collettivo, nella quale gli stanziamenti economici siano supportati da una particolare attenzione alla qualità della spesa.
"L'attuale condizione di debolezza del nostro Ateneo" -aggiunge Vizziello-" Nonostante il sostegno strutturale di ben dieci milioni di euro garantito negli anni dalla Regione, sta a dimostrare l'importanza di far seguire agli stanziamenti politiche virtuose di potenziamento dell'offerta formativa e della ricerca, secondo una prospettiva di qualità dei servizi universitari che impedisca all'Unibas di diventare lo sterile palcoscenico di qualche baronetto non meglio collocato in altre università limitrofe".
"Occorre dunque un sussulto di responsabilità" -conclude il consigliere di Fratelli d'Italia-"nella consapevolezza che la scelta che facciamo oggi ci farà stare meglio domani, nella misura in cui non ci fermeremo agli slogan, non ci limiteremo a parlare solo di soldi, ma saremo in grado di garantire l'efficienza della spesa pubblica, la mobilità degli studenti e dei ricercatori, la fine della precarizzazione dei dottorati di ricerca e la lotta senza tregua ai favoritismi e ai nepotismi".