Le investigazioni, partite nell'anno 2018 e sviluppatesi mediante l'utilizzo sia dei mezzi più tradizionali di ricerca della prova quali servizi di osservazione e raccolta di informazioni che dei sistemi di intercettazione e riprese video-fotografiche, hanno fatto emergere le condotte tenute da A.D.R. (61enne incensurato), M.G. (48enne incensurato), S.R.G. (52enne incensurato) e V.D. (53enne, imprenditore agricolo con precedenti di polizia) ritenuti, a vario titolo ed in concorso tra loro, responsabili di truffa ai danni dello Stato, in quanto i primi tre, anche mediante produzione di documentazione falsa, avevano rifornito di circa 25.000 litri di gasolio agricolo il quarto indagato che, a sua volta, aveva provveduto a commercializzarlo ad automobilisti compiacenti così sottraendolo all'accertamento o al pagamento dell'accisa su prodotti energetici.
Inoltre, emergeva che V.D., all'interno della propria azienda agricola sita in Scanzano Jonico (MT), aveva creato una vera e propria "Stazione di servizio" ove era possibile rifornirsi di carburante, in origine destinato ad uso agricolo e quindi acquistato a prezzo agevolato, rivenduto sistematicamente a clienti ad un valore inferiore rispetto a quello del mercato lecito. In media ogni litro di gasolio veniva ceduto a 1,10 euro, con una stima pari a circa 110.000,00 euro di illecito guadagno e circa 150.000,00 euro di danno erariale considerando il biennio 2017-2018.