24Aprile2024

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Pisticci centro rischia di franare

La vastità dei danni provocati dall’alluvione del primo marzo è tale da rendere difficile anche la cernita delle emergenze. Più realisticamente ce ne sono di differenti in un territorio molto ampio. E Pisticci non è escluso. Anzi, dopo una prima fase relativa alla complessità delle problematiche nel metapontino, con particolare riferimento alle esondazioni di Bradano e Basento, il pisticcese emerge dal cono d’ombra dettato dalle urgenze lungo la Jonica e mette in risalto alcune preoccupanti situazioni di rischio.
Della fragilità della collina su cui sorge l’abitato di Pisticci è zeppa la storia. Un nubifragio del genere non poteva che mettere a nudo problematiche antiche.
Un primo focus si accende lungo una pendice sottostante la strada che collega il bivio alto della galleria con le Cammarelle, all’altezza dei fondi agricoli Panio, al di sotto del capannone “Mazzei”. Nel pendio scosceso, sottostante la stradina di accesso all’abitazione dei Panio,  si sono aperti degli squarci, in lungo e in largo. Il terreno si è abbassato in diverse aree anche di alcuni metri, spostando visibilmente alcuni alberi di ulivo.

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La situazione viene monitorata dall’ufficio tecnico comunale. Appare evidente il rischio di una frana, che potenzialmente potrebbe raggiungere l’imbocco alto della galleria San Rocco e determinare una nuova emergenza geologica lungo una pendice del centro abitato già storicamente interessata da smottamenti. Per ora il terreno regge. Ma potrebbe anche non resistere a nuove piogge. C’è anche da verificare la tenuta dopo che la porzione superficiale si sarà asciugata. Resta una legittima forma di preoccupazione.
Lungo un altro fronte dell’abitato, nei calanchi al di sotto la pista di pattinaggio, in zona villa comunale, il canale di scarico della fogna ha notoriamente provocato una forte erosione, che hanno aperto una voragine ingigantita nelle dimensione dalle ultime piogge. Anche lì la situazione viene monitorata. Ma senza interventi di consolidamento, in entrambi i casi, il rischio che prima o poi si verifichi una sciagura vede accrescere le sue probabilità.
L’elenco non si esaurisce con i casi in osservazione alle periferie del centro abitato. Colpita anche la campagna pisticcese. Una frana di grosse dimensioni è stata segnalata sabato scorso, dopo la seconda ondata di piogge, in zona Accio Soprano, in una località interna rispetto alla rete viaria. Dalle prime valutazioni il fronte di frana potrebbe essere di oltre 200 metri. Ne hanno fatto le spese alcune case di campagna ed i relativi terreni.
Danni si registrano anche alla viabilità. Uno dei più evidenti lungo la provinciale che costeggia la sponda destra del Basento. In un punto la forza delle correnti ha scavato al di sotto di una corsia, determinando la caduta di una porzione di asfalto. La strada, pertanto, resta chiusa anche dopo lo smaltimento delle acque che l’avevano sommersa. Riaperta, stamattina, invece la Tinchi – Bernalda, prima del ponte Accio. Anche qui il Basento aveva inondato la carreggiata. Il tragitto era stato riaperto sabato e nuovamente chiuso ieri, in seguito ad una seconda ondata di piena del fiume, seppur di modeste dimensioni.
Rimossi, infine, i cumuli di melma caduti in un punto della vecchia strada di collegamento di Pisticci con Pozzitello. Il percorso, utilizzato prima dell’apertura della galleria, già profondamente segnato dagli smottamenti, era stato chiuso dopo il nubifragio in seguito alla caduta di argilla da un costone. Adesso la viabilità è stata ripristinata, ma resta l’urgenza di intervenire con importanti e non più rinviabili opere di consolidamento. Un tema che, anche in seguito agli ultimi eventi, tornerà di certo di moda nella campagna elettorale per le comunali. Per affrontarlo seriamente e non solo in via epidermica o limitandosi agli enunciati bisognerebbe iniziare ad indicare una strategia precisa di finanziamento delle opere che andrebbero realizzate soprattutto intorno a Pisticci centro, unitamente ad un progetto dettagliato degli interventi. In questo senso la prossima competizione elettorale può rappresentare una occasione a patto di iniziare ad occuparsi della questione con impegno, anche quando i riflettori sugli ultimi accadimenti si saranno spenti. D’altra parte la tenuta del territorio è un presupposto che precede qualunque proposta relativa al suo rilancio ed al suo sviluppo.

 

Roberto D'Alessandro