Il ricordo degli oltre 60 anni della Compagnia Carabinieri di Pisticci
- Post 19 Agosto 2014
Una storia lunga che inevitabilmente tocca anche la nostra città, il presidio più importante dopo Matera, dove, dal lontano 1952, si sono succeduti ben 11 "comandanti – capitani", alla guida della locale Compagnia. Dal primo – inizialmente Tenente e poi capitano - Giovanni Petralito, di Palermo (qui ancora lo ricordano con il suo mantello a ruota nero, bordato di rosso, ma anche per la sua squisita gentilezza) a Pisticci dal 1952 al 1963, periodo caratterizzato da alcuni omicidi che a Pisticci fecero scalpore e dal caldo periodo politico locale con l'agguerrita lotta tra DC e PCI - all'attuale comandante, il giovane capitano Pietro Mennone, a Pisticci dal settembre 2007, con notevoli, costanti e apprezzati risultati soprattutto nella lotta alla droga.
Una storia che certifica oltre sessant'anni di "guerra" alla criminalità in un territorio che sicuramente non è il Bronx, ma che inevitabilmente risente in modo specifico della vicinanza a importanti vie di comunicazione, dalla SS. 407 alla 106, vie quasi obbligate del passaggio di corrieri della droga verso mercati più o meno vicini, che qui, nell'Arma (e nelle altre forze dell'ordine, Polizia e Guardia di Finanza) hanno sempre trovato un importante baluardo.
Più di 60 anni di onorata storia, quella dell'Arma pisticcese, raccontata attraverso la responsabilità principe della sicurezza della nostra città, i "Capitani", che hanno svolto il proprio compito in tempi diversi e tra immancabili difficoltà, per assicurare i migliori servizi per l'ordine e la sicurezza. La caserma dell'Arma sta per cambiare sede in un posto centrale dell'abitato, piazza S.Rocco. Dopo vario peregrinare, prima nell'angusta palazzina di via Ariosto, poi nel palazzo Gesualdi e infine nell'attuale stabile di vico Vespucci, ora, (grazie all'impegno del sindaco Vito Di Trani, che ha trattato il problema come prioritario, con il Capitano Mennone, parte importante dell'operazione che ha trovato il gradimento dei vertici provinciali e regionali dell'Arma), il trasferimento in una sede centrale, moderna, degna di questo nome e della istituzione che l'Arma rappresenta.
Michele Selvaggi