28Marzo2024

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Il ricordo degli oltre 60 anni della Compagnia Carabinieri di Pisticci

L'Arma dei Carabinieri quest'anno festeggia il 200° anniversario della nascita. Una storia di uomini e divise ma anche un rapporto col territorio e la gente, saldamente radicato e ricambiato, passato anche attraverso due guerre mondiali, tante vittime, tante medaglie d'oro e una lotta continua a mafia, camorra, ndrangheta e malaffare in genere.

Una storia lunga che inevitabilmente tocca anche la nostra città, il presidio più importante dopo Matera, dove, dal lontano 1952, si sono succeduti ben 11 "comandanti – capitani", alla guida della locale Compagnia. Dal primo – inizialmente Tenente e poi capitano - Giovanni Petralito, di Palermo (qui ancora lo ricordano con il suo mantello a ruota nero, bordato di rosso, ma anche per la sua squisita gentilezza) a Pisticci dal 1952 al 1963, periodo caratterizzato da alcuni omicidi che a Pisticci fecero scalpore e dal caldo periodo politico locale con l'agguerrita lotta tra DC e PCI - all'attuale comandante, il giovane capitano Pietro Mennone, a Pisticci dal settembre 2007, con notevoli, costanti e apprezzati risultati soprattutto nella lotta alla droga.
Una storia che certifica oltre sessant'anni di "guerra" alla criminalità in un territorio che sicuramente non è il Bronx, ma che inevitabilmente risente in modo specifico della vicinanza a importanti vie di comunicazione, dalla SS. 407 alla 106, vie quasi obbligate del passaggio di corrieri della droga verso mercati più o meno vicini, che qui, nell'Arma (e nelle altre forze dell'ordine, Polizia e Guardia di Finanza) hanno sempre trovato un importante baluardo.

Sfogliando l'elenco dei "comandanti" la caserma pisticcese, registriamo i 5 anni di permanenza (63 – 67) dell'allora giovane e brillante Capitano Felice Galasso che si impose subito all'attenzione della città non facendo rimpiangere il suo predecessore Petralito. A lui, succedette Alfredo Caracciolo, comandante della compagnia dal 67 al 73. Per i successivi 4 anni, spazio al Capitano Giuseppe Pulpo, sfortunato carabiniere che dopo la esperienza nella nostra città, si ha notizia del suo ferimento in un conflitto a fuoco in Puglia. Come non ricordare poi i quasi 9 anni pisticcesi dal Capitano Franco Cuccaro ( 77-85), che, tra l'altro, gestì in modo esemplare, per quanto di sua competenza, il grave periodo del terremoto del novembre 80 che aveva colpito pesantemente anche la nostra zona, ma anche quello altrettanto delicato dei primi anni della crisi dell'industria di Valbasento e in particolare dell'Anic di Pisticci con i primi tagli e licenziamenti e i conseguenti scioperi dell'area. Il Capitano Cuccaro, che ha chiuso la sua carriera col grado di Colonnello e di Generale di Brigata in pensione, prima come componente del SISMI e poi come responsabile della Polizia Giudiziaria della Procura di Bari, di tanto in tanto torna a Pisticci che, evidentemente gli ha lasciato un più che ottimo ricordo, quello che del resto lo stesso halasciato alla nostra città. Dal 1985 al 2007, ben 5 "comandanti" si sono alternati alla guida della Caserma di vico Vespucci: i Capitani Antonio Marzo (85-90), Antonio Zaccaria (90 – 94), Felice De Lucia (dal 94 – al 98, tuttora in servizio col grado di Colonnello Capo Sezione FTASE di Napoli – pure lui evidentemente non ha dimenticato gli anni di permanenza nella città di Pisticci, in quanto ospite estivo fisso delle strutture turistiche della nostra costa), Giovanni Masciarelli, (98–2001) e Massimiliano D'Anna che andò via (2007) col grado di Maggiore.
Più di 60 anni di onorata storia, quella dell'Arma pisticcese, raccontata attraverso la responsabilità principe della sicurezza della nostra città, i "Capitani", che hanno svolto il proprio compito in tempi diversi e tra immancabili difficoltà, per assicurare i migliori servizi per l'ordine e la sicurezza. La caserma dell'Arma sta per cambiare sede in un posto centrale dell'abitato, piazza S.Rocco. Dopo vario peregrinare, prima nell'angusta palazzina di via Ariosto, poi nel palazzo Gesualdi e infine nell'attuale stabile di vico Vespucci, ora, (grazie all'impegno del sindaco Vito Di Trani, che ha trattato il problema come prioritario, con il Capitano Mennone, parte importante dell'operazione che ha trovato il gradimento dei vertici provinciali e regionali dell'Arma), il trasferimento in una sede centrale, moderna, degna di questo nome e della istituzione che l'Arma rappresenta.

Michele Selvaggi