25Aprile2024

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Marconia: imprenditore intimidito col fuoco

Un incendio si è sviluppato la scorsa domenica mattina in una proprietà non distante dall’abitato di Marconia. Il rogo ha interessato per diverse ore un deposito all’aperto di balle di paglia, in un’area facilmente accessibile poiché prossima alla provinciale Pisticci – mare, collocata di rimpetto alla zona PIP di Marconia.
Il proprietario del terreno, Michele Cornacchia, è stato avvisato dell’incendio e si è successivamente recato sul posto. Lo stesso ha raccontato i fatti al Quotidiano, a partire da una premessa: “Quello di domenica è il secondo incendio appiccato alla proprietà, che nel frattempo ha anche subito diversi tentativi di furto”. Per l’imprenditore di origini altamurane la forte convinzione, quasi una certezza, è che si sia tratti di “un incendio doloso, operato da soggetti al momento ignoti”. Per spegnerlo sono intervenuti i Vigili del fuoco.
Ma perché quelle ballette sono così importanti? “Sulla mia proprietà – spiega Cornacchia – ho in serbo da tempo, circa cinque anni, di realizzare il progetto parco arena Giulia, un grande spazio all’aperto destinato ad area concerti, in grado di accogliere oltre 100 mila persone. Le balle di paglia, invece, sono il materiale di base per una costruzione di quattro piani da destinare a finalità sociali, come ad esempio il recupero di categorie bisognose o svantaggiate. Nel complesso ci sono potenzialità occupazionali importanti”. Il titolare, riferendosi ad una situazione ideale, connessa presumibilmente ad un concerto, ipotizza finanche “400 posti di lavoro”.
Il progetto, finora, non è decollato per diverse vicissitudini, anche se il proprietario ha ritenuto che una recente interlocuzione con “l’attuale sindaco avesse restituito una dose di ottimismo, in quanto, dopo alcuni aggiustamenti all’idea di origine, c’era l’intenzione di andare avanti”. Quanto accaduto due giorni fa, tuttavia, introduce degli elementi di riflessione. Cornacchia, infatti, si dice convinto che “si sia trattato di un fatto doloso. Il precedente episodio – spiega – si verificò nel 2013, ma era giugno, le fiamme non raggiunsero le balle di paglia e poteva anche restare qualche dubbio. Questa volta, invece, siamo in pieno inverno, la paglia era bagnata per la pioggia e quanto accaduto non si può spiegare che in un modo solo. Sono convinto che qualcuno abbia anche dovuto usare sostanze infiammabili per far partire il rogo, che i Vigili del fuoco sono riusciti a spegnere solo verso le 23 e che oggi – ieri per chi legge ndr – continua ancora a fumare”.
I danni non sono stati stimati: “Ma non è una questione di costi – aggiunge il proprietario -, perché quelle ballette hanno un senso ben preciso ed incendiarle ha un significato altrettanto preciso. Qualcuno mi sta dicendo di andar via. Sono questi delinquenti, invece, a dover andar via dal territorio, non certo gli imprenditori che portano idee e provano a fare sviluppo nonostante le condizioni sfavorevoli”.
L’ideatore di parco arena Giulia precisa comunque di “non aver mai ricevuto richieste particolari da qualcuno”. Dietro i roghi non ci sarebbe un caso di estorsione. Resta, tuttavia, la convinzione che incendiare proprio la paglia che sarebbe servita per edificare una particolarissima struttura destinata al sociale rappresenti un “invito” a non dar seguito al progetto.

Roberto D'Alessandro
pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata