20Aprile2024

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Petrolio, emissioni e reflui. Nuovo blitz dell'antimafia al Centro oli: 37 avvisi di garanzia

Nuova serie di avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul centro oli Eni in Val’ dAgri da parte della direzione distrettuale antimafia di Potenza. Sono ben 37, come riferisce fra gli altri Il Quotidiano del Sud di oggi, le persone raggiunte in tutta Italia dal provvedimento, contestualmente ad una nuova ispezione agli impianti di Viggiano ed alla nomina di un perito chiamato a “verificare gli effetti dannosi per l’ambiente e/o per la salute umana eventualmente causati dalle emissioni inquinanti prodotte dal Centro oli della Val d’Agri”, stando a quanto riporta sempre il Quotidiano.
L’inchiesta riguarda anche il sistema di smaltimento dei reflui nel suo complesso in relazione alle corrette tipologie di trattamento. “Dalla qualificazione del rifiuto prodotto dipende anche il tipo di trattamento da adottare per smaltirlo correttamente. E il sospetto degli investigatori del Noe dei carabinieri – scrive Leo Amato sul Quotidiano – è che per anni non sia stato fatto nella maniera giusta, trascurando la presenza di elementi tossici ed esponendo al rischio di contaminazione non solo i lavoratori dell’impianto di smaltimento, ma anche l’ambiente dove al termine del trattamento vengono sversate le acque ripulite”.
Fra gli indagati l’ex responsabile del distretto meridionale Eni Ruggero Gheller, diversi dipendenti della compagnia, i dirigenti di Tecnoparco Domenico Scarcelli e Nicola Savino, gestori e amministratori di altri impianti di trattamento rifiuti liquidi in Calabria, Puglia e Marche, i vettori per il trasporto dei fanghi, i funzionari competenti in materia di rifiuti di Regione, Arpab, compreso l’ex direttore Schiassi, e provincia di Potenza.
L’inchiesta sul Centro oli di Viggiano era venuta alla luce nel febbraio 2014, quando vi fu un primo blitz dell’antimafia e venne emessa una serie di avvisi di garanzia, che interessò alcuni dei soggetti raggiunti adesso da un nuovo provvedimento, nell’ambito di una “procedura obbligata”, ricorda il Quotidiano, con contestuale invito a nominare un difensore ed un consulente tecnico di parte.

I 37 indagati:

Ruggero Gheller, Milano, ex capo del distretto meridionale Eni
Domenico Scarcelli, Matera, Tecnoparco Valbasento
Nicola Savino, Matera, Tecnoparco Valbasento
Vincenzo Lisandrelli, Civitavecchia, Eni
Carmela Criscuolo, Viggiano, imprenditrice di Polla (Polla)
Giuseppe Criscuolo, imprenditore di Polla (Sa)
Roberta Angelini, Ortona, dirigente Eni
Nicola Allegro, Castiglione della Pescaia, Eni
Luca Bagatti, Sestri Levante, Eni
Emilio Munari, Genova, Ireos
Massimo Robello, Genova, Ireos
Silvio Fumagalli, Genova, Ireos
Antonio Cirelli, Paterno, Eni
Alfonso Bianchini, Muro Lucano, Eni;
Egidio Giorgio, Potenza, Ebc
Salvatore Lambiase, Sasso di Castalda, ex Regione
Domenico Antonio Santoro, Potenza, Provincia

Raffaele Sebastiano Vita, Satriano, ex dirigente Arpab
Bruno Rosario Bove, Potenza, Arpab
Rocco Masotti, 60 anni, Potenza, Arpab
Teresa Carlucci, Sarconi
Aldo Schiassi, Sant’Antimo, ex direttore generale dell’Arpab
Franco Dell’Acqua, Matera, Sudelettra
Rocco Antonio Aversa , Lamezia Terme, Ecosistem
Salvatore Mazzotta, Montepaone, Ecosistem
Antonio Curcio, Lamezia Terme
Vincenzo Morise, Cirò Marina, Consuleco
Giuseppe Fragomeni, Portoferraio
Maria Rosa Bertucci, Rende
Francesco De Cristofaro, Lucera
Giovanni De Cristofaro, Lucera
Italo Forina, Canosa di Puglia, Solvic
Longino Carducci, Offida
Fausto Latini, Jesi, Uniservizi
Flavio Salvatore Gentile, Piazza Armerina, Eni
Enrico Trovato, Cava Manara, attuale capo del distretto meridionale Eni;
Claudia Monfredini, Milano, attuale capo dei permessi Eni e prima al controllo emissioni