28Marzo2024

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Immigrazione e rischio intolleranza: spunta uno striscione. La risposta su change.org

Ha destato sorpresa ma anche indignazione la recente comparsa a Marconia di uno striscione firmato "Lotta Studentesca", apposto sulla grata della facciata principale della struttura che ospita l'Istituto Alberghiero, a pochi passi dalla centrale Piazza Elettrae dalla Scuola primaria di via San Giovanni Bosco.
In base a quanto apprendiamo dal sito nazionale del movimento giovanile di Forza Nuova, non si tratterebbe di un fatto isolato e casuale, ma di un'azione pianificata in tutta la penisola, che ha coinvolto contemporaneamente le scuole di circa 50 città italiane davanti alle quali, nella notte tra l'11 ed il 12 gennaio, alcuni militanti avrebbero affisso striscioni simili, riportanti il testo "Colonia, Amburgo, Stoccarda...difendiamoci dall'invasione!". Obiettivo? "Porre l'accento – scrivono in una news i militanti - sulle reali cause che hanno scatenato le violenze di Capodanno nelle città tedesche. Da Verona a Catania, da Bologna a Matera, si è voluto ribadire come queste violenze trovino la loro origine nella politica criminale dei paesi europei e delle istituzioni Ue, che, fomentando la logica del buonismo e dell'accoglienza, hanno spalancato la porta a milioni di persone provenienti da paesi africani ed asiatici, senza preoccuparsi in merito alle possibili ripercussioni di tali politiche".
I toni nazionalisti di estrema destra alla base del messaggio hanno provocato dissenso e preoccupazione in parte della comunità pisticcese, tanto che un cittadino ha pensato di utilizzare Change.org per lanciare la petizione "Rendiamo Marconia un posto civile!". In una lettera pubblicata sulla famosa piattaforma, il primo firmatario della petizione si rivolge ai Dirigenti scolastici e al Sindaco, per chiedere loro di intervenire il prima possibile, sottolineando che "da mesi (o, per meglio dire, anni) il nostro Comune è lasciato in balia di vandali, teppisti e bulli di ogni sorta. Automobili bruciate, decorazioni create per abbellire la nostra comunità vandalizzate, giostre per i bambini tramutate in passatempi notturni, muri di abitazioni private usati come fossero dei fogli da scarabocchiare. E adesso, ultimo scempio perpetrato a questo paese, uno striscione di stampo fascista (...)".
Nella missiva si fa riferimento non solo ai fatti di cronaca più attuali, ma anche al passato recente, quello che nella seconda metà del secolo scorso ha visto nascere la popolosa frazione pisticcese come confino politico in cui venivano esiliati gli antifascisti, "che dovrebbe essere un monito per i suoi abitanti a non ripetere lo scempio di quel periodo".
Per il momento la petizione, lanciata ieri, ha solo 2 sostenitori. Sono poche decine, invece, i fan della Pagina Facebook "Lotta Studentesca Marconia", dove appaiono anche immagini e testi sulle adozioni gay e l'educazione gender. Seppure questi, come quello dell'immigrazione, siano temi che da mesi hanno quasi monopolizzato l'agenda dei media nazionali, stupisce che le posizioni dell'estrema destra abbiano trovato terreno fertile anche in una piccola comunità, dove la questione immigrazione sembra marginale e fino ad ora non ha provocato problemi di ordine sociale.
Senza entrare nel merito di una questione così complessa, è facile leggere nei fatti appena descritti un sentimento di malessere, che talora si traduce in una vera e propria "guerra tra poveri", davanti alla quale occorrerebbe interrogarsi e confrontarsi, evitando di affidare il proprio pensiero e i propri "Mi piace" alla superficialità di certi slogan e alla disinformazione spesso alla base di certe strumentalizzazioni. Davanti a quel manifesto, che lo si voglia condannare o meno, sarebbe utile che le varie agenzie educative, dalla famiglia alla scuola, passando per le istituzioni e le associazioni, inizino ad impostare una seria riflessione. Una riflessione urgente, se si considera che il manifesto è firmato da persone ancora giovanissime, che probabilmente non hanno ancora tutti gli strumenti per formarsi un'opinione ponderata su un tema così delicato.

Marika Iannuzziello