Postamat chiusi causa rapine, c'è una interrogazione parlamentare

La chiusura dei postamat in Basilicata e Puglia a causa delle troppe rapine subite di recente ha determinato forti polemiche nei confronti della decisione di Poste Italiane, confermata ieri ai giornali locali e ribaditi anche da Federconsumatori che riporta una nota diffusa dall’azienda alle associazioni dei consumatori lo scorso 9 febbraio: “A partire da sabato scorso, in Puglia e nella provincia di Matera – successivamente il provvedimento è stato esteso alla provincia di Potenza ndr -, al termine dei turni di apertura degli uffici postali, gli ATM (distributori automatici di banconote) verranno svuotati delle banconote di cui sono forniti e disattivati, per essere riforniti e resi disponibili solo alla riapertura del turno lavorativo successivo. La decisione è stata presa a seguito dei reiterati  e devastanti atti criminosi avvenuti nelle ultime settimane a danno dei suddetti distributori. Pertanto, i clienti potranno usufruire del servizio di prelievo automatico solo nell’orario di apertura degli uffici postali”.
La comunicazione ha trovato il forte dissenso di Federconsumatori che ha ritenuto “inammissibile la decisione dell’azienda”. “E' con un certo stupore – spiegano dalla sede nazionale dell’associazione - che apprendiamo della decisione di Poste Italiane di chiudere gli ATM (distributori automatici di banconote) in tutta la Puglia e in provincia di Matera al termine degli orari di apertura degli uffici postali.
Il provvedimento, adottato in seguito ai furti avvenuti nelle ultime settimane, non provoca solo un grave disagio ai consumatori ma rappresenta anche un atto di resa davanti alla criminalità da parte di una delle più grandi aziende italiane, peraltro controllata dallo Stato.
Si tratta di una disposizione del tutto irragionevole, che contestiamo fortemente: non è ammissibile che Poste Italiane preferisca limitare i servizi ai cittadini invece di adottare strumenti idonei a garantire la sicurezza dei propri sportelli.
Federconsumatori chiede l'immediata revoca della decisione e provvederà a comunicare quanto sta accadendo alle autorità competenti, segnalando in particolare quella che si può ritenere a tutti gli effetti una pratica commerciale scorretta - discriminatoria per territorio - all’Autorità Antitrust”.
Parallelamente la questione è sbarcata in Parlamento. L’onorevole Giovanni Burtone, non nuovo ad interessarsi da vicino ai fatti della Lucania pur essendo stato eletto in altra Regione, ha presentato una interrogazione a risposta in Commissione ai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Interno. Premettendo che “è del tutto evidente che tale decisione finisce per penalizzare utenza e operatori economici”, Burtone spiega come “gli sportelli postamat verrebbero svuotati intorno all’orario di chiusura degli uffici postali e quindi intorno alle 14; questo significa che da quell’ora in poi diventa impossibile per chiunque poter accedere al prelievo di denaro contante sapendo che gli esercizi commerciali sono aperti fino intorno alle 20 e nei periodi estivi e nelle località turistiche fino oltre le 21; tra l’altro questa decisione è avvenuta senza adeguata informazione per gli utenti che hanno potuto solo constatare l’indisponibilità al prelievo; il reiterarsi di rapine avrebbe meritato altro tipo di soluzione, e cioè rafforzamento della vigilanza, migliore sistema di videosorveglianza non la soppressione di un servizio considerato poi che in molti centri lo stesso servizio postale è stato ridimensionato con apertura a giorni alterni”. Ai Ministri interrogati il parlamentare chiede “di conoscere se non ritengano il caso di intervenire nei confronti di Poste Italiane in base al contratto di servizio e verificare la possibilità di rivedere tale decisione al fine di non penalizzare ulteriormente l’utenza e le attività economiche”.
“Oltre al danno la beffa” ha dichiarato Burtone, criticando il coprifuoco dei postamat: “Non è condivisibile e francamente risulta abbastanza ardita anche dal punto di vista della sola previsione la soluzione che sarebbe stata adottata per scongiurare gli assalti agli sportelli postamat in provincia di Matera. Mantenerli operativi ed in servizio solo negli orari di ufficio è assurdo. A cosa serve per un utente residente nel materano essere possessore di un carta postamat se può prelevare solamente dalle 8;30 fino alle 13:30/14?
In realtà il postamat dovrebbe facilitare le operazioni e esercizi commerciali, attività economiche sono aperte prevalentemente fino alle 20:30 e nei centri turistici anche oltre. Avere l’opportunità di prelevare è un diritto che viene pagato dai titolari di postamat anche della provincia di Matera.
Ho presentato numerose interrogazioni sulle rapine che hanno riguardato sportelli postali sul territorio provinciale, a partire da Grottole dove in due occasioni è stata messa a rischio anche l’incolumità dei residenti in prossimità dell’ufficio postale, ma l’obiettivo della richiesta era ben altro. Era quello di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine, coordinare in maniera più efficace l’azione di polizia carabinieri polizie municipali, istituti di vigilanza, installare circuiti di videosorveglianza. La soluzione adottata da poste italiane è invece assolutamente ingiustificata e grave. Per questo ho sollevato il caso al governo chiedendo se ne sia a conoscenza e se non sia il caso di richiamare
Poste Italiane nel rivedere tale decisione perché estremamente penalizzante per cittadini e territorio e di rafforzare invece le misure di sicurezza e controllo. Sarebbe davvero il primo caso di “coprifuoco” per postamat”.
In  effetti da un’azienda come Poste Italiane si sarebbe attesa una risposta in termini di maggiore sicurezza, non una resa incondizionata. Di fronte ad una logica di questo genere, invece, c’è chi inizia ad interrogarsi su cosa potrebbe accadere se i malviventi iniziassero a prendere d’assalto direttamente gli uffici.

Roberto D'Alessandro

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