'Ritorni', la nuova personale di pittura di Maria Cristina Fiortabacco sarà ospitata al Cecam

Un nuovo evento di grande spessore culturale al Ce.C.A.M. di Marconia, con l’inaugurazione che avverrà il prossimo 6 settembre alle ore 20;00. Lo annuncia lo stesso Presidente Giovanni Di Lena che curerà l’introduzione della serata insieme a tutto lo “staff”:  la “Personale” di pittura della pittrice pisticcese Maria Cristina Fior Tabacco, dal titolo “Ritorni”, che sarà aperta dal 6 all'11 settembre (ore 19.00 - 22.00).
Dopo i saluti di Maria Grazia Ricchiuti (Assessore alla Cultura del Comune di Pisticci), interverranno i relatori: M° Giuseppe Ligrani (pittore e Scultore); l’Avv. Alberto Barra (Poeta) e inoltre anche la Dott.ssa Maria Antonietta D’Onofrio (Poetessa); Anna Troyli (Artista); Giuseppe Ranoia (Attore/Regista lucano). La personale di Maria Cristina Fior Tabacco viene dopo anni (ecco perché il titolo) grazie a un ritrovato piacere per la pittura, libera di dipingere ciò che la stessa vuole e per il gusto di farlo con la consapevolezza e il piacere di condividere questa “sua gioia” con gli amici, esponendo in pubblico le sue opere.
La sua ultima partecipazione in pubblico, con grande successo, risale a poche settimane fa, a Satriano di Lucania (PZ), nel programma “dell’estate di Satriano” dedicato al “Pietrafesa”, mentre la sua prima “Personale”, risale al 1974. Ancora liceale, partecipa a Mostre e Concorsi con successo. Le sue opere sono state acquistate da Enti Pubblici e nel 1991 realizza per il Consorzio dei Comuni non montani un manifesto per la salvaguardia dei boschi. Ha pubblicato tantissime cartelle di Grafica ed ha illustrato raccolte di poesie di tanti poeti come :“Presenza e assenza” di L.R. Rosano; “La rissa dei contabili” di R. Griesi; “il moto Perpetuo” di A. Saracino. E’ presente in molti cataloghi fra cui: Il segno e il colore – Ed. Heracle; Art leader – Ed. Massacesi; Segni di donne lucane – Ed. Regione Basilicata ed ha gestito inoltre per venti anni a Pisticci una galleria d’arte dal nome Atelier dove l’attività prevalente era quella di curare mostre e restauro di cornici.
La “sua” arte è intesa come “incontro” e diventa accoglienza o viceversa, sono questi gli elementi che contraddistinguono la pittura di Maria Cristina: “pennellata dopo pennellata dipingiamo la vita” che continua e cambia in mille sfumature nello scorrere lento del tempo, come lei stessa scrive su uno dei social dove si ammira la bellezza delle sue opere, mille pensieri di autentica poesia, anche quando si diletta a curare amorevolmente il suo giardino di casa.
Corpi e figure umane, per lo più femminili, riprodotte nella loro nudità anche d’animo, con le sue tecniche espressive fresche e colorite di una luce tenue, molte volte “create” e date dallo stato d’animo della stessa, anche quando nelle “nature morte” i semplici chicchi d’uva fanno sentire la voglia di sole con cui sono stati dipinti. Nelle sue opere l’artista riesce ad evocare mille storie. "D’altronde ogni ritratto dipinto con passione è il ritratto dell’artista, non del modello. Il modello non è che un pretesto, l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal pittore, ma piuttosto il pittore che, sulla tela dipinta, rivela se stesso", come amava dire Oscar Wilde ne “Il ritratto di Dorian Gray".

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