Con l'iscrizione di "Ivrea, città industriale del XX secolo", l'Italia consolida il primato di siti nella Lista Unesco ma soprattutto viene premiata e riconosciuta la concezione umanistica del lavoro di un grande pioniere italiano, Adriano Olivetti. La città di Ivrea, fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo e si sviluppa nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti. La forma della città e gli edifici urbani rispecchiano un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell'architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali.
Il sogno di Olivetti è fare di Ivrea la capitale della cultura industriale italiana. Un progetto in cui far confluire cristianità e umanesimo, le scienze sociali e l'arte, la tecnologia e la bellezza. I suoi designer inventano oggetti tra i più belli del Novecento, come la mitica Lettera 22, la macchina da scrivere di Montanelli. Nel 1948 viene creato un gruppo di lavoro che metterà a punto una diavoleria mai vista in un ufficio italiano: la calcolatrice, battezzata Divisumma. Nasce la divisione elettronica: ed ecco l'Olivetti Elea, il migliore «cervello elettronico», poiché la parola computer non è ancora di uso comune nel mondo.
Altro primato e altra data da ricordare, il 1954 quando, sulla Quinta strada di New York, debuttava l'"Apple Store di Olivetti", definito il «negozio più bello di New York», per palese acclamazione; lampade di vetro di Murano, marmi e macchine da scrivere (alcune fuori su dei piedistalli, a disposizione dei passanti, per scrivere sui fogli predisposti i loro pensieri) e, soprattutto, un favoloso murales-affresco di 23 metri con la tecnica del sand casting di Costantino Nivola (1911-1988).
pubblicato su www.digitalartgallery.it