20Aprile2024

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Il liceo di Pisticci 'incanta' con la poesia di Isabella Morra

Insegnare letteratura italiana non significa soltanto incontrare i grandi uomini che ne sono protagonisti, ma anche cogliere la bellezza dell’incontro e del rapporto con la realtà che ci circonda.
E, a conclusione di un percorso di studio, riservato alla poesia del Cinquecento e al petrarchismo, si è svolta giovedì 27 settembre una visita guidata, riservata alle classi IVA e IVB del Liceo classico di Pisticci, al Castello di Isabella Morra, in Valsinni.
La giovane ed infelice poetessa, uccisa, insieme con il suo precettore, dai fratelli per una sospetta relazione sentimentale con il nobile Don Diego Sandoval de Castro, ci ha lasciato una raccolta di Rime, in cui prorompe la voce di un’anima particolarmente sensibile e sofferente.
Nel Castello, in un’atmosfera assai suggestiva, proprio dove si consumò il delitto, i giovani liceali hanno rinnovato il canto della solitudine e dell’emarginazione di Isabella, recitando le rime in cui la poetessa confessa il suo male di vivere ai boschi, ai dirupi, al Siri.
Ma i nostri giovani hanno voluto andare oltre, dedicandole “La canzone di Marinella” di F. De André, così abilmente rimaneggiata nella musica e bel teso da diventare una lirica originale e delicata.
Incantati i “Menestrelli”, incantati gli accompagnatori, ma “incantata” anche Isabella che ha voluto ringraziare e salutare i nostri alunni con un’improvvisa folata di vento, attraverso cui, si dice, la poetessa manifesti la sua presenza e i suoi messaggi.

Maria Grazia Pastore