E' un'artista in grado di dar vita da solo ad un ampio curriculum espositivo e raccogliere apprezzamenti convinti nei tanti luoghi in cui ha potuto manifestare le sue capacità creative. Del suo estro, in "patria", forse non si parla a sufficienza, nonostante la qualità dei suoi lavori ed i riconoscimenti che gli vengono attribuiti. Forse anche per via del suo modo di essere.
Salvatore Malvasi, a dispetto della sua riservatezza, è un pittore di consolidata esperienza ed indiscutibile gusto. E' nato a Pisticci, ma vive a Barile. Ha portato i suoi quadri in giro per l'Italia, fra Lucania e Puglia, a Roma, a Verona, a Salerno, Benevento, a Pesaro, in Calabria ed in numerosi altri contesti artistici. Ha incrociato la strada di Matera capitale della cultura dopo le prime esperienze, tra il 1996 - 1998, avute a Pisticci, con Allelammie e Cecam.
Malvasi si è formato da autodidatta, iniziando fin da ragazzo a sperimentare il colore e lasciando intravedere una certa passione per poi approfondire la conoscenza delle varie tecniche: a partire dall'olio agli acrilici, passando per tutti quei materiali che riescono a trasformare la sua arte in arte materica o plastica a seconda dei soggetti da rappresentare, in una continua sperimentazione.
Tra le varie tecniche lo caratterizza senza dubbio la base di calce pozzolanica (polveri vulcaniche) che imprime maggior effetto materico all’opera. La base in stucco permette all’artista di vivere la sensazione del muro, quasi che, come egli stesso riferisce, potesse aprire una finestra nell’anima, un varco che permette di condividere la sua esperienza con lo spettatore.
Ha, nelle sue opere, una predilezione per la figura femminile, simbolo di bellezza, eleganza e seduzione, ma sempre composta, mai eccessiva.
Dinnanzi alle opere di Salvatore Malvasi è facile provare due opposti sentimenti: una forte attrazione e una altrettanto forte perplessità. Perché la sua arte deve sopra ogni cosa emozionare, allietare lo sguardo e la mente, non sempre in connessione con la verità. Ciò che attrae, che suscita ammirazione, non sono solo gli aspetti percepibili con i cinque sensi, ma assume un ruolo rilevante anche la qualità dell’anima, caratteristiche che vengono percepite con l’occhio della mente piuttosto che con quella del corpo. Una bellezza psicofisica che armonizza anima e corpo, lasciando sospeso lo spettatore tra sogno e realtà.
Ha esposto in varie città Italiane e all’Estero. "L’Artista - come dice Vittorio Sgarbi in una sua recensione - ha saputo gestire con abilità e padronanza spatola e /o pennello concretando opere che rievocano pregevoli bassorilievi . Le sue tematiche avvincono , emozionano penetrando nell’animo del fruitore che diviene l’alter ego del soggetto. Sguardi che “catturano”, figure femminili di sottesa sensualità che esprimono mistero ed un messaggio in / sospenzione".
Salvatore Malvasi in arte Smal ha aprofondito il senso della realtà attraverso i suoi studi di psicologia. "Temi quali l’Io, gli altri, il mondo e le loro relazioni reciproche vengono approfonditi sul piano psicologico, sociologico e filosofico. È in questo contesto, caratterizzato da una continua ricerca esistenziale che Malvasi trova nell’arte, sua compagna consolatrice, la vera via di uscita all’ infelicità dell’infinito, matura la sua passione per l’arte, vissuta come psicologia, introspezione, poesia in cui tutte queste istanze si concretizzano e l’essere si manifesta nella sua completezza. Sembra che l'artista si affidi, nel creare, più all'istinto e al caso che ad una espressione mediata dalla mente e pone l'accento sugli stati d'animo dell'uomo, ma l’attenta lettura dell’opera lascia prontamente spazio alla tecnica e alle conoscenze sapientemente gestite per essere messe al meglio al servizio dell’emozione, perché l’arte per Salvatore Malvasi deve sopra ogni cosa emozionare, allietare lo sguardo e la mente, non sempre in connessione con la verità.
Salvatore Malvasi nel ciclo dei ricordi riconduce alla mente affreschi che portano con sé la bellezza del mondo classico unito alla bellezza senza tempo della donna, delle emozioni che evoca, la sua mano pare felice di tracciare le linee sinuose delle sue donne, sguardi che svelano il profondo, una forza magnetica che diviene un invito ad andare oltre il tratto fino a divenire un tutt’uno finito-infinito di un mondo impossibile da afferrare completamente mescolandosi fino al completo disequilibrio dell’osservatore, con quella semplicità disarmante che lo contraddistingue. La sua pittura appare immediata, plastica, istintiva. Le sue figure di donna sono un inno alla vita, facile da carpire per farla propria. Volti di perfetta bellezza che imprigionano chi guarda, grazie ad un sapiente gioco di chiaroscuro e le sue ampie pennellate accarezzano, sfiorano le sue creature. La donna diviene soggetto e oggetto dell’arte, tra i temi più stimolanti trattati dall’artista. I suoi nudi sembrano animati da un vento interiore, una energia che pare obbedisca al moto impresso". La stessa energia che continuerà a guidare la sua mano verso traguardi di sempre maggiore prestigio nella certezza di quanto efficace ed espressivo possa essere il suo tratto.