Il messaggio pasquale di monsignor Caiazzo ai lavoratori della Valbasento

“Questa settimana chiamata “Santa”, è la più importante di tutto l’anno liturgico e culminerà nella festa delle feste che è la Pasqua del Signore Gesù Cristo che ha sconfitto la morte“. Sono le parole con cui si apre il messaggio rivolto agli operai e dirigenti della Valbasento, da parte dell’Arcivescovo di Matera Monsignor Giuseppe Caiazzo, in  occasione della Pasqua di Resurrezione.
“Ci stiamo preparando a questo grande evento che è il “precetto pasquale” che da quest’anno ho voluto ripristinare  ripartendo da questi luoghi in cui mettete a disposizione ingegno, capacità, forze.
Ringrazio don Giuseppe Ditolve, parroco di Pisticci Scalo, per l’impegno profuso nell'organizzare questa celebrazione e don Filippo Lombardi direttore della Pastorale Sociale  e del lavoro.
Simbolicamente – si legge ancora nel messaggio -  rappresentate tutti gli operai  e le aziende della intera Valbasento. Una volta presenti a migliaia, attualmente poche centinaia.
Nel vangelo si parla di Gesù che prepara e celebra la Pasqua con i suoi discepoli, con cui condivide la quotidianità:  gioie e dolori, momenti di esultanza e  persecuzione,  di osanna e di tradimenti. Sentimenti espressi  proprio a tavola, momento di maggiore comunione. Giuda che intinge nello stesso piatto di Gesù, lo tradisce. Di certo non lo tradisce per denaro. Lo avrebbe voluto più deciso, combattivo, pronto a mettersi a capo dei rivoluzionari per scacciare i romani. Tutto questo non avviene e Giuda senza rendersene conto, soccombe al potere che lui stesso contesta. Scende a patti col potere politico religioso ed è pronto a vendere Gesù. Una scelta infausta che induce il discepolo alla  disperazione  e alla morte: si suicida.
Anche noi - prosegue don Caiazzo – ci troviamo attorno a questa mensa pasquale. Siamo in un clima di festa e nello stesso tempo di preoccupazione e tensione. Tante industrie ed aziende nel  corso  degli anni sono nate in questa stupenda valle. Tante speranze e certezze per molte famiglie sono venute meno. Tanta precarietà e delusione hanno preso il sopravvento. Ho avuto  modo di visitare buona parte delle vostre aziende  e di intrattenermi con tanti di voi. Ho visto apprezzati i tanti sforzi che state facendo per continuare o avviare  piccole  o medie aziende nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. E questo ci fa ben sperare. Necessitano tuttavia, politiche serie e concrete per guardare positivamente al futuro e invertire una tendenza disastrosa”.
Avviandosi alla conclusione del suo messaggio, Caiazzo affronta  anche  quella che definisce “violenza ambientale “ che viene perpetrata su queste terre:  “scelte politiche errate fatte in passato di cui paghiamo lo scotto” .
Celebrare la Pasqua  significa “passare” dalla morte alla vita, dalla schiavitù alla liberazione. Significa risorgere. E la resurrezione è possibile se crediamo in quello che facciamo e progettiamo, sapendo guardare lontano. Resurrezione significa avere il coraggio di sentirsi sempre più responsabili, agendo e operando per un bene più grande, quello di tutti”.

Michele Selvaggi

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