Protagonista sulle tavole nostrane sua maestà 'la cozza'

Anche per l’estate che da poco ci ha lasciato, l’ha fatta da padrona sulle nostre tavole. Ce lo dicono le nostre massaie e lo confermano i vari ristoratori della zona e dei nostri lidi, che grazie a questa specialità, anche quest’anno, hanno fatto bella figura e buoni affari. Ovviamente, parliamo di sua maestà “la cozza”, piatto prelibato gustato lungo tutto l’arco ionico lucano, commercializzata a tonnellate e servita a pranzo e a cena, cruda, alla marinara, al gratè, alla pepata o con tubettini e fagioli o, meraviglia delle meraviglie, semplicemente con spaghetti o linguine.
Secondo una recente simpatica teoria sulla cozza, si scopre che la stessa avrebbe anche straordinario potere “sensitivo” e addirittura percepisce, se la ami o ne diffidi, regolandosi comunque di conseguenza, nuocendo o deliziando e, a volte, punendo con mal di pancia e diarrea acuta. Ma c’è di più, perché succede che chi ne mangia un bel pò e sta benone, e chi invece, poveretto, ne assaggia una sola e deve correre in bagno. E comunque gli va bene se poi non becca il tifo, come è già capitato a chi scrive. Ma per i coraggiosi, c’è anche un test verità: provare a mangiarla cruda con gocce di limone. Una squisitezza, naturalmente con qualche rischio da correre. Ma ne vale la pena. “Sarà un pregiudizio etnico - gastrico – spiega ancora la teoria – ma la legge della cozza è inesorabile. Come i cani infatti, pure la cozza azzanna chi si mostra timoroso e ostile”. E quindi, attenzione a come comportarsi di fronte a un invitante portata di cozze, crude o cotte che siano.

Ma al di là delle teorie e considerazioni, i cui insegnamenti occorre tenere sempre a mente, è innegabile che la cozza ( c’è quella greca, quella spagnola, ma la tarantina da noi è la preferita, a prescindere dal fattore “R” la lettera presente o meno nei mesi in cui la si consuma, che, si vuole, starebbe ad indicare, in quel periodo, il suo grado di qualità e bontà), ha contribuito a fare grande e bella la storia della gastronomia.
Non sappiamo se i “grandi” della terra – da Trump a Putin a Kim Jong, abbiano mai assaggiata una cozza. Se non l’hanno fatto, hanno perso una occasione unica per gustare un piatto solamente straordinario, che da sempre, resiste imperterrito alle novità dell’arte del mangiar bene. Anche se c’è sempre chi la ama, chi la odia e chi la evita, la cozza è sempre li, grande regina delle nostre tavole.

Michele Selvaggi

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