Nonostante la pioggia battente anche a Tursi si è svolta l’invasione digitale, organizzata nel centro storico. Dopo il tam tam mediatico dei giorni che hanno preceduto l’appuntamento, circa duecento persone, sfidando l’incertezza meteorologica, hanno preso parte al primo evento di promozione turistica territoriale dal basso in quel territorio. La macchina organizzativa della manifestazione ha saputo mettere insieme un gruppo eterogeneo di “invasori” capaci di riscoprire un amore per i luoghi della cultura e della storia del loro paese forse troppo spesso vittime di trascuratezza e dimenticanza.
L’idea era quella di promuovere la bellezza storica, culturale, paesaggistica e culinaria del territorio, così come avvenuto in diversi posti d’Italia, attraverso la condivisione di contenuti fotografici, audio visivi ed interattivi mediante l’utilizzo di smartphone, tablet, computer, ma anche colori e pennelli. Un modo diverso, dal basso appunto, di mettere riscoprire e mettere in vetrina la propria terra, troppo spesso bistrattata e poco valorizzata.
Positiva è stata anche la risposta del mondo associativo locale. A raccogliere l’invito l’Atletica Amatori Tursi, V per Vito, ASD Jonio Sport Tursi e L’Istrice. I relatori che hanno raccontato aneddoti nei luoghi caratteristici descritti in tante e tante poesie di Albino Pierro sono stati: Rocco Campese, Salvatore Martire, Salvatore Verde, Giuseppe Lippolis, Bettina Boccardi, Paolo Popia.
La serata si è conclusa con uno spettacolo musicale sulle note di pizzica e taranta allestito da Ilenia Stigliano, Marco Popia, Rosilena Gulfo e Carmelinda Guglielmucci, e una mostra fotografica resa possibile grazie all’aiuto di Filippo Cantarella, Pasquale Cassavia e Giuseppe Lippolis.
Un ringraziamento particolare va inoltre a Don Giovanni Messuti Giuseppe Tauro, alla protezione Civile, ad Anna Parker (pittrice scozzese) per la grande disponibilità offerta nella buona riuscita dell’evento. Molto importante è stata anche la collaborazione di Rosanna D’Aloisio e Salvatore Cesareo per la comunicazione e la promozione dell’evento. Un ringraziamento va inoltre all’architetto Franco Santamaria.
Eventi come questo servono per risvegliare un sentimento troppo spesso assopito, soprattutto tra i giovani, del legame con la terra d’origine.
In un periodo cosi difficile, dove ogni certezza sembra ormai cadere in questa Italia troppo spesso distratta dal peso della crisi economica e di valori, l’invasione digitale messa su da Rabite Servizi turistici e dal suo staff, vuole essere un’iniezione di ottimismo e di fiducia verso il futuro, con il minimo sforzo e il massimo risultato, con la speranza di poter ripetere quanto prima questa lodevole iniziativa, magari con un coinvolgimento maggiore da parte di tutti, istituzioni e comuni cittadini.