19Aprile2024

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Rare disease event a Marconia: quelle eccellenze che lavorano lontano dalle ribalte mediatiche

Sabato 15 ottobrescorso si è svolto a Marconia, nella sala cinema comunale, un convegno sulla tematica delle malattie rare. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione “RespiriAmo” di Grottole, molto attiva sul nostro territorio per i corsi di manovra di disostruzione delle vie aeree (cosiddetta manovra di Heimlich) e dalla costituenda associazione “#Bastapoco” di Marconia di Pisticci. E’ stata patrocinata dal Comune di Pisticci ed ha avuto uno scopo preminentemente divulgativo. Infatti, il convegno non era riservato ad addetti ai lavori, ma aperto a tutta la popolazione. V’è stata una notevole partecipazione sia di medici che di comuni cittadini sensibili alla tematica trattata. Al tavolo dei relatori si sono avvicendati esperti di notevole rilievo scientifico.
Non è mia intenzione riassumere i contenuti del convegno perché non ne sarei capace. Essendo io, però, uno degli organizzatori ho avuto la possibilità di guardare dietro le quinte della manifestazione, tra le pieghe dell’organizzazione e di scoprire e di conoscere cose di notevole interesse. E’ stato, come si dice, più quello che ho ricevuto di quello che ho dato.
Ho conosciuto aspetti della sanità pubblica molto diversi da quelli che i media ci raccontano. Ho conosciuto persone che con il loro lavoro raggiungono punte di vera eccellenza, pur con scarsi mezzi e con tante difficoltà. Ho conosciuto persone che ogni giorno, con il loro impegno, trasformano una professione in una missione. Purtroppo, fa più notizia un caso di malasanità che decine e decine di vite umane salvate dal lavoro silenzioso di tanti professionisti che, con spirito di sacrificio e abnegazione, fanno il loro lavoro all’oscuro delle ribalte mediatiche. La sanità lucana e quella del sud in generale, mostra notevoli fenomeni di eccellenza anche se, nella maggior parte dei casi, rimangono noti solo agli addetti ai lavori.
Ho conosciuto persone che, senza alcun interesse personale, mettono a disposizione il proprio tempo al costo di tante rinunce e sacrifici per se stessi e per la propria famiglia. Credo che, grazie a queste persone, il concetto di filantropia si nobilita fino alla sublimazione.
Ho conosciuto una ragazza che, sbagliando, credevo di conoscere. Questa ragazza mi ha insegnato la tenacia e la perseveranza. Sta lottando per vincere la sua battaglia più difficile: trasformare l’immensa rabbia provocata dalla sua disabilità in un atteggiamento propositivo e dialogante con la sua quotidianità e con tutti coloro che la vita le pone davanti, specialmente con coloro che hanno più bisogno di aiuto.
Ho riscoperto una comunità che spesso è considerata caratterizzata da spiccate forme di individualismo e familismo. Una comunità, invece, che mostrando un forte atteggiamento collettivista, denota forti segnali di attenzione ed interesse, anche per chi non abita nella stessa casa o alla porta accanto. Ho riscoperto una comunità degna di essere soggetto ed oggetto della polis, di quell’insieme di individui e famiglie uniti da molteplici legami e caratterizzato da un atteggiamento includente e mai escludente per diversità culturale, etnica, religiosa o di “abilità”.

Rocco Melissa