Per un paese migliore occorre scavalcare le tastiere e guardare anche oltre la dimensione social
- Post 11 Maggio 2017
I ragazzi, gli adolescenti, gli adulti e gli anziani usano Facebook. Tutti in maniera diversa. Ma lo usano! Tutte le categorie di persone, casalinghe, operai, professionisti, avvocati, clero, laici, politici, sono utenti più o meno accaniti. I social hanno fatto irruzione violenta nelle nostre famiglie. E nelle nostre vite. Se chiedi a un bambino quale regalo desidera per una qualunque sua ricorrenza, ti risponderà :"il telefonino". E quello dell'ultima generazione, del quale tu non conosci nemmeno l'esistenza. E te lo chiedono, ovviamente, non per telefonare.
Non vi capita, quando siete in casa, di pensare di far parte di una scena di quei film in cui tutti i componenti della famiglia sono vicini, ma immersi nelle loro chat di Whatsapp o di Facebook, o rapiti dalle immagini di Instagram e Twitter, oppure immersi nelle videochiamate di Skype?
Sono convinto dell'utilità del nuovo sistema di comunicazione. Io stesso l’ho trovato utilissimo per sentirmi vicino alla mia famiglia quando ero dall'altra parte del mondo.
Allo stesso tempo, è necessario fare in modo che i social vengano usati in un modo corretto: nella mia veste di amministratore, non posso pensare di sostituire una bella chiacchierata "a quattrocchi" con un post su fb in cui si invitano "pubblicamente" gli amministratori ad intervenire per risolvere un problema di qualunque tipo.
È vero che il mondo è cambiato e i social cambiano il mondo, ma è pur vero che ciascuno deve fare il suo.
I cittadini devono segnalare agli Uffici comunali di competenza le anomalie che notano. Gli Uffici comunali devono intervenire per ripristinare il tutto: questo è quello che un sistema organizzato deve perseguire.
E invece oggi tutto è vero, ma anche il suo contrario: i cittadini sono sfiduciati e cosa fanno? Invece di rivolgersi agli uffici comunali per segnalare anomalie, cortocircuitano tutto e scrivono direttamente al sindaco perché c'è una busta di immondizia davanti casa, la fogna non funziona, la strada ha la buca, il vigile non risponde al telefono, l'ufficio Tecnico non interviene tempestivamente e via con tanti altri esempi.
Credo personalmente di essere molto attento alle segnalazioni dei cittadini: a volte riesco a risolvere i problemi, la maggior parte delle volte no. Ma l'impegno, quello è sempre una caratteristica personale e di tutta l'amministrazione di cui faccio parte.
Vorrei terminare con un invito a tutti: usiamo i social in modo propositivo e utile per noi, senza pensare a danneggiare gli altri. Parliamoci, non solo su Facebook, ma soprattutto di persona. Cerchiamo di non perdere la fiducia negli altri, uffici comunali e amministrazione prima di tutto, e, prima di giudicare, poniamoci sempre la domanda: io cosa posso fare per migliorare la vita del mio paese?
Per quanto mi riguarda, faccio mio un pensiero autorevole: "Dà al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci: non importa, dà il meglio di te".
Salvatore De Angelis
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