Rompere il silenzio

V’è qualcosa nell’esperienza del lutto che nemmeno il tempo riesce a lenire. E’ quella sensazione di vuoto che non v’è modo di colmare. Un vuoto spesso accompagnato dal silenzio dell’isolamento e dall’abbandono di chi non può comprendere quel senso di mancanza che caratterizza tutte le ore di tutti i giorni. Al mattino di ogni nuovo giorno si attende subito la sera per spegnere quell’insopportabile peso delle giornate quasi del tutto inutili ed alla sera si prega che spunti subito il nuovo giorno per smetterla di interrogarsi su come lasciar andare tutto quel dolore che soffoca ogni voce. Ogni brusio, ogni piccolo movimento riporta alla mente il suono aspro e devastante di quelle parole che resteranno per sempre: “non sento più il battito”.
E’ la sintesi del ricordo di tutte quelle donne che hanno vissuto l’esperienza della morte perinatale. E’ la sintesi di un’esperienza il cui dolore è aggravato dal muro di silenzio creato intorno, quasi a voler nascondere una sorta di incapacità di genere nella possibilità di procreare.
L’associazione di Promozione Sociale #BastaPoco di Marconia intende rompere questa cortina fatta di silenzi e di false consolazioni ed ha organizzato l’iniziativa denominata Baby Loss Awareness Day, settimana della consapevolezza sulla morte perinatale.
L’evento, allestito con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Pisticci, intende focalizzare l’attenzione sulla morte perinatale attraverso percorsi di aiuto alle coppie che hanno vissuto questa dolorosa esperienza ed attraverso percorsi di educazione alla cultura della diagnosi prenatale, quale strumento di prevenzione.
La manifestazione è stata implementata attraverso due momenti. Il primo, domenica 8 ottobre, ha visto protagonisti i bambini “arcobaleno”. Questi sono i bambini i cui genitori hanno vissuto l’esperienza della morte perinatale. Con questi bambini sono stati realizzati dei laboratori in cui, attraverso una favola, è stato spiegato il motivo per il quale vogliamo celebrare una giornata così importante. Il secondo momento si è svolto domenica 15 ottobre. Attraverso un’esperienza carica di simboli, la luce, il cuore e le farfalle, si è voluto che i bambini annullati, come mai esistiti, potessero tornare a vivere attraverso il ricordo e la testimonianza dei loro genitori.
I cuori e le farfalle sono i simboli dell’evento e, d’accordo con l’Amministrazione Comunale, si è voluto posizionarli in un luogo speciale, il “luogo dei battiti” in Piazza Elettra di Marconia. Il luogo è la memoria di quel dolore, ma, essendo nella piazza, vuole essere anche il segno della condivisione di quel dolore da parte di tutta la comunità.
Infine v’è il simbolo dell’onda di luce che viene evocato e che unisce idealmente tutti i paesi del mondo. Inizia dall’Australia e seguendo i tempi del cambio di fuso orario, l’onda di luce si propaga di continente in continente, di stato in stato, avvolgendo tutto il mondo. L’onda di luce simboleggia il voler fare luce sul tabù della morte in gravidanza e dopo la nascita, sulle morti evitabili, sulla cura da destinare ai genitori ed ai familiari, sulla cultura della diagnosi prenatale.

Rocco Melissa

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