Le istituzioni che hanno autorizzato le navi che in questo periodo nello Jonio fanno rilievi geofisici hanno il dovere di informare le popolazioni locali e tutto l’apparato economico turistico e della pesca sul tipo di rilievi effettuati, per chi fanno questi rilievi, chi li ha commissionati, pagati e soprattutto l’utilizzo finale che ne dovranno fare.
Costa molto da parte delle istituzioni locali chiedere queste cose alle altre istituzioni ? costa molto agli onorevoli del comunicato e dal tweet facile interpellare il ministero e tutti gli enti preposti?
Era già successo nello Jonio calabrese che una nave facesse strani rilievi geofisici e che spinse addirittura i pescatori locali ad allontanarla in quanto al suo passaggio faceva perdere il pescato e a farla rientrare in porto.
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https://www.fanpage.it/pescatori-mettono-in-fuga-la-nave-del-ministero-ci-fa-sparire-il-pesce/)
Quando abbiamo lanciato l’alert su un probabile approdo del gasdotto East Med e chiesto ai sindaci in primis a quello di Pisticci e di Bernalda di opporsi alla concessione san Teodoro (appello ignorato e di cui non abbiamo saputo più nulla) avevamo i nostri buoni motivi a difesa delle coste e del nostro mare. Sull’area in questione nel golfo di Taranto sussiste ancora il permesso di prospezione della Schlumberger e il permesso di ricerca D79 ex Enel Longanesi.
Il mare Jonio e le sue coste (lo ripetiamo) restano ancora al centro di grossi interessi internazionali.
Uno dei vincoli ambientali che incontrerà la realizzazione del futuro gasdotto TAP nel mare Adriatico è proprio la posidonia. (
https://rivistanatura.com/il-tap-minaccia-la-posidonia-oceanica/)
Apprendere che la stessa flora del mar Jonio venga monitorata ci potrebbe far piacere, ma vorremmo capire perché e da chi.
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http://www.pisticci.com/territorio/12336-motonavi-nello-jonio-studiano-alcune-piante-ma-e-ancora-ignoto-l-obiettivo-dei-rilievi.html)
Sarebbe stato troppo bello che queste navi che studiassero i fondali per creare le aree sic di alto mare propedeutiche alla creazione del paradiso dei cetacei, come dal progetto presentato alle istituzioni regionali pugliesi della Jonian Dolphin Conservation di Taranto e che Noscorie Trisaia sostiene come parte attiva dal lontano 2013.
Il tratto di mare antistante marina di Pisticci per chi volesse documentarsi dalle nostre numerose osservazioni fatte al Ministero dell’Ambiente, è un area nursery per i delfini, ricca di biocenosi ed esiste persino la presenza del corallo bianco. Un patrimonio inestimabile da cui qualsiasi attività industriale andrebbe tenuta alla larga.
No Scorie Trisaia