L'assemblea pubblica del 1° dicembre u. s. tenutasi a Marconia che ha visto la partecipazione anche di studenti, e la stessa petizione popolare a favore di un Polo Agrituristico autonomo dimostrano quanto sia diffuso e sentito il bisogno di incontrarsi e a partecipare, ma anche a confrontarsi su questioni che riguardano tutti anche coloro che si trovano alla soglia della pensione. Non è secondario l'apporto dato dalla stampa e dai social network con la pubblicazione di interventi, sul dibattito della scuola pubblica e sui limiti e criticità che la caratterizzano.
Si è aperto un interessante confronto culturale e di prospettiva che si muove nell'ambito istituzionale; è un bel esempio di democrazia diretta e partecipativa. Il dibattito si arricchisce anche di contenuti etici promossi da Papa Francesco quando, rivolgendosi ai giovani, li invita ad "uscire dal silenzio" e quando condanna "l'indifferenza come peccato". Tuttavia alcuni scritti di origine incerta invitano al silenzio; è il titolo di uno scritto apparso su Pisticci.com il 30\11\u.s "dimensionamento scolastico: i docenti dell'ITAA invitano al silenzio..." La singolarità dello scritto sta anche nel fatto che non c'è nessun riferimento specifico ed attendibile dei firmatari, i quali negano il valore del dialogo, il confronto e il diritto ad esprimersi; al contempo promuovono una sorta di omertà: "tutto è stato detto, tutto si è compiuto, per cui state zitti". Ciò non fa parte dei sentimenti e della tradizione dell'ITAS di Marconia, ancor meno delle coscienze dei Pisticcesi e dei Marconesi. Ciò posto corre l'obbligo di puntualizzare alcuni aspetti del malevole scritto:
1° La proposta sulla costituzione di un "Polo Agrituristico autonomo e di eccellenza" per il metapontino ha seguito e sta seguendo un lineare iter istituzionale (democratico e trasparente) come tutti i percorsi dei cittadini che si espongono alla luce del sole e si firmano con nome e cognome quando producono atti pubblici: l'etica professionale ci impone anche questo.
2° La proposta non è solo sostenuta da due cittadini, ma da centinaia che a diverso titolo sono legati al mondo della scuola; sicuramente questi hanno più coraggio e autorevolezza morale di coloro che preferiscono stare all'ombra e nell'anonimato.
3° I firmatari del rancoroso scritto dimenticano che la scuola, in cui dovrebbero esercitare la funzione docente e non altro, è bene pubblico e come tutti i beni pubblici possono, devono, essere oggetto di valutazione e anche di critiche. Perché scandalizzarsi quando un cittadino sia esso studente sia esso docente sia esso lavoratore della terra o dell'industria denuncia il degrado e l'abbandono di una cosa pubblica?
Prof. Francesco Malvasi
Dell'ITAA di Marconia e dell'IIS G.Fortunato