19Aprile2024

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Istituzione Acquedotto del Mezzogiorno. Rosella (Idv) chiede garanzia per i Comuni lucani

L'emendamento alla Legge Finanziaria dello Stato in discussione in questi giorni in Parlamento per l'istituzione dell'Acquedotto del Mezzogiorno non deve scavalcare la Regione Basilicata, le istituzioni locali, in primo luogo i Comuni lucani macrofornitori di acqua o dove sono localizzati gli invasi, perché non basta a tranquillizzarci la previsione che la Basilicata deterrà la quota azionaria di maggioranza della nuova holding industriale.

Lo afferma Angelo Rosella, segretario regionale di Italia dei Valori ribadendo la netta contrarietà ad ogni ipotesi di tradimento dello spirito del referendum del 2011. Italia dei Valori – aggiunge - ha raccolto nel Paese 750mila firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua che si è tenuto nel 2011 con un risultato plebiscitario a favore dell'acqua bene comune. I cittadini si sono pronunciati con chiarezza: l'acqua non è assoggettabile a meccanismi di mercato, mentre la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntate a criteri di equità, solidarietà e rispetto degli equilibri ecologici. Dunque – evidenzia il segretario IdV – al primo posto la garanzia della salubrità dell'acqua che arriva nelle case, senza nascondersi dietro interpretazioni tecnico-burocratiche di normative sui cosiddetti valori di salubrità e per mettere fine al doppio costo sopportato da tante famiglie lucane che pagano le bollette di Acquedotto Lucano e sono comunque costrette ad acquistare acqua minerale. Riteniamo pertanto che si debba riprendere il percorso di mobilitazione popolare avviato congiuntamente al Forum dei movimenti per l'acqua, presente ed attivo anche in Basilicata. Bisogna produrre un modello di gestione coerente con i principi affermati dall'esito referendario del 2011, oltre a realizzare nel concreto i principi di trasparenza e partecipazione. La volontà popolare è sacrosanta, e noi ci opporremo a qualsiasi tentativo, in Parlamento e nel Paese, di manomettere con qualche leggina o codicillo quanto hanno deciso gli italiani. Italia dei Valori è da sempre al fianco di chi difende l'acqua pubblica, si opporrà con forza a qualsiasi tentativo di privatizzazione dei servizi pubblici locali e contrasterà l'applicazione del principio della remunerazione del servizio. No alle cricche e alle lobby, si ai diritti di tutti i cittadini. Non vorremmo che si riducessero le garanzie per la Regione e i Comuni macrofornitori. Rosella inoltre evidenzia che non si comprende ancora il destino dell'Eipli che, come dimostra la vicenda delle cartelle esattoriali agli agricoltori di Senise e del Metapontino, continua a segnalare una presenza fortemente negativa sui nostri territori. Bisogna portare a termine a livello regionale la riforma della governance dell'acqua voluta con il programma di centrosinistra che abbiamo condiviso e sostenuto e produrre benefici diretti ai Comuni e al mondo agricolo.