Dare una sede ad Agata è impegno che vogliamo onorare
- Post 22 Marzo 2018
La richiesta della sede ci è stata a più riprese presentata e noi abbiamo assunto un impegno che vogliamo onorare e non è vero che il tema è passato sotto silenzio, più volte ho spiegato a chi oggi scrive ai giornali quali sono le difficoltà che stiamo tuttora affrontando nell'esaudire questa richiesta e adesso le voglio spiegare pubblicamente: viviamo in un Comune dove, per decenni, gli immobili comunali sono stati assegnati esclusivamente per compiacenza politica e al di fuori di qualunque regolarità amministrativa, molto spesso ad associazioni che perseguono finalità meno nobili di Agata. Molte di esse non hanno nemmeno un contratto, con utenze a carico del comune e, quindi, della collettività, che per decenni ha pagato le spese di ritrovi politici e circoli ricreativi. Adesso vogliamo mettere un punto a questa situazione insostenibile.
Quante richieste per anni ed anni hanno giaciuto nei cassetti delle varie Amministrazioni e di queste quante hanno trovato accoglimento e con quali motivazioni? Non è dato saperlo, per anni tutto è stato fatto nel silenzio di tutti, associazioni e cittadini compresi.
Questa lettera mi da' l'occasione di spiegare come questa Amministrazione insieme all'Ufficio Patrimonio (attualmente composto da un Dirigente ad interim ed un solo tecnico) stia faticosamente ricostruendo le macerie di un patrimonio comunale depredato costantemente per anni, lasciato all'incuria, utilizzato come arma di consenso politico a spese della collettività. Non a caso non abbiamo ancora assegnato nessun locale, come erroneamente riportato nella lettera aperta, consentendo esclusivamente un utilizzo temporaneo per una mostra di pittura.
Farlo richiede tempo ma non significa che siamo rimasti inerti o sordi alle richieste, semplicemente non conosciamo altro modo di agire se non quello che le leggi ci indicano e vivremmo una realtà sicuramente migliore se questo fosse stato il modus operandi di tutte le amministrazioni del passato: è a loro che si dovevano rivolgere non una ma migliaia di lettere aperte, che forse non avrebbero mai avuto risposta.
Viviana Verri
Sindaco di Pisticci
Facebook Social Comments