Chi desidera amministrare e rispettare i propri simili, deve imparare ad amare la natura

Come docente di Biologia Vegetale presso l’Istituto Tecnico Agrario di Marconia mi sento nel diritto dovere di fare alcune riflessioni di ordine tecnico scientifico: “SULLA REALIZZAZIONE DELLA PISTA CICLABILE IN VIA QUATTRO CASELLI MARCONIA” senza entrare nell’Iter progettuale  e nella crono-storia dell’ “opera” in questione. Ricordiamo semplicemente  che sono note a tutti le conseguenze negative della pista ciclabile che collega viale Ontario all’Istituto Tecnico Agrario con il ristringimento della strada cittadina Olimpia e il non utilizzo della stessa pista ciclabile che la fiancheggia; ma questa è un'altra storia.
Lunedi 9 aprile in forza di presunte e regolari autorizzazioni l’amministrazione comunale dava luogo all’abbattimento di circa trenta Pini  sp. marittimo dell’età di 23-24 anni messi a dimora a suo tempo  per realizzare una semplice ma salubre oasi ecologica di verde pubblico. Chiunque abbia amore per la natura e per i vegetali sa che una superficie  di 1 ha di verde “piante arboree ed erbacee”  sottrae all’ambiente una quantità di CO2 pari a circa 1000 metri cubi all’anno, convertendola in ossigeno e sostanza organica. Inoltre si sa che le associazioni di specie erbacee e arboree contribuiscono ad abbassare il livello di inquinamento dell’ aria e del  suolo ed accelerare i processi  di miglioramento della cosiddetta fertilità integrale; da qui la funzione ecologica dei vegetali superiori. Nel caso quell’area inconfutabilmente a verde pubblico  ha determinato un micro clima particolare  e al tempo stesso un ambiente ricreativo ed accogliente.
La destinazione a verde pubblico nel 1994-1995 costituiva anche una risposta all’esigenza dei cittadini residenti esposti  ad inquinamenti acustici ed impatti visivi. Si pensò al contempo di offrire ai ragazzini della scuola media dell’ Orazio Flacco  un’immagine di una frazione in armonia con la natura. Erano tempi in cui la coscienza ambientalista e dello sviluppo eco-compatibile costituiva una logica risposta alle politiche di cementificazione e di speculazione edilizia: il tutto al fine di elevare la qualità della vita dei cittadini. Possiamo dire che l’area  verde di  Quattro Caselli ha rappresentato per più di vent’anni  una felice sintesi fra l’opera dell’uomo e quella della  natura; e non solo:  è stato un elemento di espressione  e di accoglienza di una comunità in crescita. Il 9 aprile 2018 le comunità del territorio e in particolare quella di Marconia riscoprono che la realizzazione di una pista ciclabile vale più di un area a verde pubblico  per cui  si abbattono alberi che simboleggiano  la natura, la storia e la cultura delle nostre comunità.
Riflessioni: non era possibile ripensare e modificare il tracciato? Non era possibile l’espianto e il reimpianto delle specie abbattute? Non era possibile destinare i fondi del progetto “piste ciclabili” ad altro? Non era possibile coinvolgere i cittadini in scelte cosi importanti?

Prof. Francesco M. Malvasi

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