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Notte bianca del Liceo Classico, come tornare a casa

Era quasi tutto come lo avevo lasciato. 
I ragazzi non erano gli stessi, ma la gioia di realizzare qualcosa insieme, divertendosi, lo era. E lo erano anche quei corridoi che ci hanno visti crescere. Lo erano le aule in cui abbiamo giocato, studiato e sudato. Lo erano le professoresse, stressate per la realizzazione di questi eventi che decideranno (solo domani) di non fare più, per poi ricascarci. Sempre.
È stato tremendamente bello rigirare le lancette, solo per qualche ora, e rivivere gli anni più belli della mia vita: la mia classe, i miei professori, la mia professoressa, la mia ricreazione, la nostra assemblea d'istituto, i nostri scioperi, il nostro sciopero contro l'acqua, i nostri karaoke, i nostri ritardi e ancora, ancora e ancora. Ai ragazzi che decidono di non iscriversi al Liceo di Pisticci per chissà quale motivo, non dirò quanto belli siano i classici e quanto servano nella vita, non parlerò di quanto completa sia come scuola e di come questo venga confermato ogni giorno, non dirò che i sacrifici vengono sempre ripagati e non dirò tutto quello che ascolterete giustamente ai vari open day e nei giorni dell'orientamento.
A voi dico solo che se, dopo sei anni, quando il Liceo chiama, io rispondo e se mi emoziono ancora varcando quella soglia, un meraviglioso motivo per iscriversi ci sarà.

Grazia Cantore