Dipendenti di enti subregionali passati a ruolo in Regione, la norma è illegittima. 'Tentativo del centrosinistra di tutelare pochi a discapito di molti'

Anche l'ultima manovra al bilancio di previsione approvata dal centrosinistra lucano cade sotto la mannaia del Governo.

Sinceramente, ne siamo soddisfatti. L'ennesima norma regionale impugnata dal Governo, l'ennesima illegittimità che avevamo denunciato all'indomani dell'approvazione.

L'articolo di legge che consentiva il passaggio dei dipendenti dagli enti subregionali nei ruoli della Regione, se avevano espletato servizio negli ultimi cinque anni presso gli uffici di Viale Verrastro, era l'ennesimo tentativo del centrosinistra di 'tutelare' pochi a discapito di molti.

È l'ultima norma, in ordine di tempo, per aggirare il principio costituzionale per il quale nella Pubblica Amministrazione si accede per concorso cui possono partecipare tutti, non solo gli 'amici'. Dalle nostre mozioni per chiedere selezioni pubbliche per l'accesso negli Enti subregionali, alla nostra attività per sollevare il velo sulle numerose 'assunzioni' sospette ci battiamo, da anni, per una Basilicata libera dai legacci del clientelismo.

I mezzucci utilizzati dal centrosinistra in questi vent'anni hanno portato la nostra Regione ad uno scontro tra i pochi fortunati e i molti che non hanno mai avuto 'santi in Viale Verrastro'. È una situazione non solo eticamente amorale ma anche controproducente. Quanti dei nostri giovani sono emigrati perché in altre Regioni venivano espletati concorsi pubblici mentre qui non si è avuta mai la possibilità di farli perché negli Enti c'erano infornate di 'amici'? Quanti hanno rinunciato perché quelle poche selezioni farsa erano manipolate?

È una situazione che non può andare più avanti, pena la morte sociale della Basilicata. Non ci stancheremo mai di dirlo: alla nostra Terra, prima di tutto, serve il ritorno alla legalità. Questo è quello che garantiremo con il prossimo Governo, affinchè tutti i Lucani possano avere una chance di rimanere qui.

Gianni Rosa "Fratelli d'Italia"

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