29Marzo2024

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Emergenza coronavirus: l’ex sindaco Di Trani torna alla carica per riaprire Tinchi, Tricarico e Stigliano

Lo aveva fatto ufficialmente già nei giorni scorsi, rivolgendosi alla ASM regionale e in particolare all’Assessore alla Sanità Leone, attraverso un messaggio – appello, chiedendo la riapertura degli ospedali di Tinchi, Stigliano e Tricarico per affrontare il particolare momento di emergenza coronavirus.
Ora Vito Di Trani il medico pisticcese, già sindaco della città, ritorna sull’argomento attraverso un nota in cui, tra l’altro si legge: “Mentre oggi in Italia si registrano altri 368 decessi, la Regione di Basilicata attraverso il Presidente della IV Commissione Massimo Zullino e l’Assessore Donatella Marra, annunciano che sarà realizzato a Venosa un reparto di malattie infettive con cento posti letto che dovrebbe essere un centro di accoglienza e cura dei pazienti affetti da Coronavirus, mentre il DG Esposito del Dipartimento Salute informa che “Stiamo lavorando affinchè la Basilicata possa ridurre ai minimi termini il contagio e dare il massimo supporto ai contagiati”, dimenticando – aggiunge Di Trani – di aver tralasciato contraddittoriamente ed irresponsabilmente di fornire agli operatori sanitari del territorio, i più esposti al contagio, e quindi anche involontari untori di manzoniana memori, la mascherina FFP3 per svolgere il proprio lavoro senza pericoli per la propria e altrui incolumità.
Ai nostri governanti regionali in perenne campagna elettorale – continua Di Trani - sfugge il dramma che tutti gli italiani stanno vivendo, la gravità della pandemia e la consapevolezza che in questo particolare momento servono soprattutto letti in RIANIMAZIONE. Amnesie che portano a decidere di realizzare solo un reparto di malattie infettive, mal visto dagli stessi venosini che giudicano l’operazione prettamente clientelare, vedendo invece di buon occhio la realizzazione di nuovi posti di rianimazione. La scelta cade su Venosa – insiste l’ex Sindaco - “ritenuta” dal punto di vista tecnico – logistico sede migliore per la creazione di reparto di malattie infettive, ignorando completamente altre realtà come gli Ospedali di Tinchi, Tricarico e Stigliano che hanno sale operatorie convertibili da subito in sale di rianimazione con almeno 10 posti letto”.

Dopo aver analizzato e ricordato la distribuzione dei posti di terapia intensiva nel territorio lucano, l’intervento di Di Trani così prosegue: “Balza subito agli occhi la inadeguata distribuzione sul territorio dei posti di rianimazione con evidente penalizzazione della provincia di Matera che ne conta solo 12 su 58 totali. Cari amministratori regionali, rendetevi conto che il momento è terribile e i contagiati aumentano a dismisura così come i decessi e che fra poco, probabilmente ci potremmo trovare anche noi nell’occhio del ciclone. Non abbiamo più tempo dopo averlo consumato invano nell’attesa. Riaprite gli ospedali realizzando le sale di rianimazione utilizzando le sale operatore che si prestano all’uopo. Non sprecate altro tempo perché la morte per molti di noi , non necessariamente solo anziani ed ammalati, potrebbe essere dietro l’angolo”.
Come si ricorderà, la proposta di Di Trani aveva trovato consensi nella nostra popolazione attraverso i social, ma anche nel Comitato a difesa dell’Ospedale di Tinchi e con una altra analoga proposta per riaprire Tinchi e altri ospedali, di Italia in Comune attraverso una nota dell’Ing. Rocco Caramuscio.

Michele Selvaggi