A una prima reazione emotiva dell'Assessore alla Sanità Regionale, Rocco Leone, nessun seguito è stato comunicato ai cittadini.
Ricordo che il macchinario in questione, di avanguardia negli esami tossicologici, da circa dieci anni viene utilizzato a Bari. Una situazione che non solo comporta gravi disagi per i Lucani che sono costretti a raggiungere il capoluogo pugliese a proprie spese, ma vi è anche una questione economica più ampia, poiché i ticket per le migliaia di analisi a cui si sottopongono i Lucani, vanno nelle casse della Regione Puglia.
All'Assessore Leone vorrei ricordare che non basta lo sdegno del primo istante, l'annuncio di una segnalazione alla Corte dei Conti, la denuncia verbale di un malcostume e l'impegno a fare "pulizia" del vecchio sistema che imperversava, a suo dire, grazie alla connivenza dei vecchi Governi Regionali.
C'è bisogno di azioni concrete e non solo. I cittadini devono essere messi al corrente di quanto si sta facendo per riportare il macchinario in Basilicata.
Cinque mesi di silenzio, generano dubbi sulla reale volontà di andare fino in fondo alla faccenda.
Ricordo che all'epoca se ne interessò anche il Sindaco di Pisticci con un intervento social. Comunicò di aver interloquito "proficuamente" con l'Assessore Leone.
Il primo cittadino comunicò ai suoi follower, di aver richiesto l'ubicazione del gascromatografo nella struttura ospedaliera di Tinchi e il trasferimento degli ambulatori presso il piano terra del nosocomio pisticcese.
Rocco Caramuscio
Referente Italia in Comune Basilicata