19Aprile2024

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'I sindaci Salentini contestano il Governo mentre i nostri restano a guardare'

I Salentini hanno deciso di protestare contro la linea politica del Governo Renzi contenuta nel D.L. 133/2014 “Decreto Sblocca Italia”. Al loro fianco sono scesi in piazza anche i loro quaranta Sindaci. Non è stata certamente una delle migliori, l’accoglienza dei cittadini Pugliesi al Presidente del Consiglio Renzi, in occasione di un incontro istituzionale a Taranto e all’apertura dei lavori della Fiera del Levate a Bari, tenutisi entrambi alcuni giorni fa. La sua visita, a distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, non è passata inosservata ai comitati ambientalisti Pugliesi che l’hanno accolto con urla e fischi.
Con lo “Sblocca Italia” in gran parte della nostra penisola  verranno consumati gli ennesimi stupri ambientali.
Mentre in Salento, cittadini ed Istituzioni, lottano in difesa del territorio contro la TAP e le trivellazioni petrolifere, il Governo Regionale Lucano esprime entusiasmo e contentezza per la deroga del patto di stabilità, nessun commento espresso sugli articoli 36; 37 e 38 del suddetto Decreto, nei quali sostanzialmente si precisa che le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili.  Sarà direttamente lo Stato Centrale a valutare le richieste di estrazione/ stoccaggio e concederle in totale autonomia.
E’ palese che in Basilicata i “quattro comitatini” sono totalmente abbandonati  dalle Istituzioni. Nessuna azione di protesta viene avanzata dai nostri Sindaci, probabilmente già troppo impegnati nella corsa del prossimo Ottobre per le Presidenze delle Province.
In Parlamento c’è qualcuno che cerca di arrampicarsi sugli specchi.  L’On. Folino, a giochi fatti, annuncia la sua “autosospensione dal PD garantendo però la fiducia al Governo”,  rottura a dir poco ambigua ma indispensabile per  prendere inevitabili distanze dal Governo Renzi e continuare a raggirare l’elettorato lucano lavandosi le mani come Ponzio Pilato.
Il tempo è scaduto.  Il popolo lucano deve necessariamente ritrovare le energie, il senso d’appartenenza e l’amore per il suo territorio come quelli mostrati nelle lotte di Scanzano 2003 nel “No Scorie” altrimenti non ci resterà che piangere.

Filippo Ambrosini