18Aprile2024

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Roulette russa nelle Varre. Quegli alberi pericolanti sono un monumento all'irresponsabilità

Qualcuno ci spieghi per quale motivo le persone che transitano in automobile lungo le Varre devono essere sottoposte da anni alla roulette russa ogni volta che c’è maltempo. Ogni volta che c’è vento o il terreno è allentato dalla pioggia. In queste due particolari situazioni i numerosi alberi bruciati da anni a causa di due incendi e lasciati a marcire sul ciglio della strada puntualmente rappresentano una situazione di pericolo che espone a rischio i passanti. Potrebbero rovinare sui mezzi in transito in qualunque momento.
La cosa inaccettabile è che tutti coloro che hanno competenze in materia e sono responsabili della pubblica incolumità, nonostante le evidenze e le reiterate segnalazioni, non si curano di programmare un semplicissimo intervento di abbattimento di tutti gli alberi pericolanti, in un’unica sessione di lavoro, magari lontano da perturbazioni. Eppure lo sanno da tempo. Le segnalazioni, anche quelle di questo giornale, si sono sprecate. Ne abbiamo fatte tante, sistematicamente abbiamo avuto ragione sui pericoli lasciati a bordo strada dopo interventi tampone e altrettanto sistematicamente nessuno ha provveduto a far nulla non appena cessato il maltempo.
I tempi vengono scanditi, come sempre, soltanto dall’emergenza. Puntualmente, ad ogni fenomeno meteorologico, si interviene solo su quegli alberi appena caduti sul manto stradale o diventati pericolanti con una maggiore evidenza.
E’ accaduto così anche stamattina, dopo che la zona Varre è stata spazzata dal vento. Per fortuna, anche questa volta, non si è fatto male nessuno. Ma si può andare avanti così, correndo ogni volta lo stesso rischio, fino a che l’ultimo albero bruciato e pendente sul ciglio della strada non sarà caduto? Senza considerare che anche gli operai chiamati ad intervenire per la messa in sicurezza lavorano in condizioni tutt’altro che ottimali e che, durante il maltempo, potrebbero essere impiegati in altre situazioni di reale emergenza, di quelle che non si possono preventivare.
Come accaduto l’anno scorso nel bel mezzo dell’alluvione, la scena si è ripetuta stamattina, con operai provinciali che in più punti hanno messo in sicurezza alla meno peggio alcuni alberi che è stato necessario moto-segare e poi spostare. Il traffico, per una certa fase, è stato rallentato. Sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco. Altri interventi del genere, dopo qualche raffica notturna, erano stati condotti il mese scorso.
Ma l’esperienza e le segnalazioni non sembrano insegnare davvero nulla. Si continua non fare tutto il possibile per evitare situazioni di pericolo che dovrebbero avere la priorità su tutto, su qualsiasi normativa riguardante gli incendi boschivi e su qualunque progetto di riqualificazione dell’area, i cui tempi sono del tutto incerti e comunque lunghi (nella migliore delle ipotesi).
Ai poveri cittadini-automobilisti tocca fare da sé, usare la massima prudenza ed essere consapevoli che lungo le Varre, sulla strada provinciale Pisticci - mare, quando piove o tira vento, c’è una costante situazione di pericolo che nessuno si preoccupa di rimuovere da tempo.
Di fronte a cotanta irresponsabilità non si può far altro che sperare di scamparla ancora al prossimo giro di roulette russa.

Roberto D'Alessandro