Veniamo ai fatti.
Risulta da comunicazione scritta che l'Istituto Briganti ha lasciato il Polo. A ciò si aggiunga che la legge regionale ordina alle provincie “la soppressione della Presidenza e Uffici alle Istituzioni Scolastiche che contano meno di 600 alunni”.
Al direttore posso assicurare che la Provincia ha fatto tutto il possibile affinché il presidio non fosse in alcun modo ridimensionato ma il venir meno dell'Istituto Briganti, per ragioni che probabilmente Raucci conosce, ha determinato una situazione diversa e allo stesso tempo degna di essere amministrata senza pregiudicare gli interessi prioritari in ballo.
Imbattersi nei problemi vuol dire non lasciarsi andare al disfattismo, per chi come me ha il dovere di amministrare anche situazioni difficili significa dare delle soluzioni all'altezza a quelli che sono i mutamenti sociali dei quali non bisogna aver paura, quindi ho sostenuto, con gli altri colleghi consiglieri, l'idea della creazione del polo “Agroalimentare – Storico – Culturale” per rispettare tutti gli indirizzi di studio preesistenti in modo da non pregiudicare la facoltà di scelta agli studenti.
A Raucci vorrei infine ricordare che la scuola non è uno spot mistificatorio, o l'argomento utile per svilire il lavoro di chi ha il compito di amministrare in un contesto storico-politico fatto di tagli e contenimento della spesa pubblica che riguarda tutte le istituzioni e le aziende pubbliche.
La scuola non è il diamante per sempre uguale a se stesso per tutto il tempo. La scuola ha il dovere di stare al passo coni tempi, è il terreno fertile che deve essere lavorato, concimato e protetto affinché in essa possa germogliare il futuro fatto di donne e uomini altamente specializzati, capaci di adattarsi ai mutamenti dando soluzioni valide ai problemi. E non certo fermandosi davanti ad essi e guardarli con nostalgica inerzia condita con inspiegabile campanilismo.
All'Istituto Cerabona che mi ha formato e mi ha offerto gli strumenti migliori per operare in agricoltura, settore in cui tuttora lavoro e credo fermamente, ho fatto sì che si iscrivessero le mie figlie.
Credo che basti questo per dire che nelle potenzialità di quel polo credo con tutto me stesso. E mi batterò affinché la qualità dell'istruzione sia sempre altissima, così come è sempre stato, e la sicurezza dei luoghi tanto per i ragazzi, quanto per i lavoratori siano prioritarie.
Andrea Badursi
Consigliere provinciale con delega all'Edilizia scolastica