Trivelle: norma su concessioni a vita finisce in Commissione Europea No Triv: "Italia a rischio infrazione"
- Post 15 Aprile 2016
“Tale norma è sospetta di illegittimità, poiché una durata a tempo indeterminato delle concessioni violerebbe le regole del diritto UE sulla libera concorrenza e in quanto l'Italia non ha rispettato i propri obblighi, sanciti dalla stessa Convenzione, di consentire la partecipazione del pubblico al processo decisionale in materia ambientale nell'adozione della disposizione in esame”, si legge nell’interrogazione presentata ieri.
In pratica si chiede di valutare se tale disposizione violi «la Convenzione di Aarhus e la direttiva 94/22/CE relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e se intenda promuovere una procedura di infrazione contro l'Italia e se, in ogni caso, intenda esortare il governo italiano a modificare tale comma».
“Tale articolo, come è noto, è oggetto del quesito referendario per il quale gli italiani sono chiamati ad esprimersi la prossima domenica con un referendum popolare. Ora questa interrogazione fa emergere l’illegittimità della norma oggetto di Referendum, sottolineando ulteriormente quanto la politica governativa sia fortemente sbilanciata a favore degli interessi delle compagnie petrolifere, mentre si dimostra per nulla incline a massimizzare l’interesse pubblico e dei cittadini”, commenta Barbara Radich del Coordinamento Nazionale No Triv.
Gli italiani potranno esprimere il proprio dissenso da un tale utilizzo del bene comune e pubblico, recandosi a votare e votando SI’ per l’abrogazione di una norma che, qualora l’infrazione venisse, come probabile, confermata, comporterà una pesante sanzione economica che ricadrà, ancora una volta, sulle tasche dei cittadini.