Il Comune vuole riappropriarsi di alcuni beni immobili: Tataranno incontra Demanio e Chiesa
- Post 20 Marzo 2017
L’amministrazione Tataranno, fin dal suo insediamento, ha avviato un fitto lavoro di interlocuzione con il Demanio, allo scopo di riappropriarsi di un patrimonio di beni immobili, in particolare sul territorio di Metaponto, che di fatto non le è mai appartenuto.
Primo atto di questo lungo iter l’acquisizione, nel 2015, di numerosi beni: a Bernalda l’edificio dell’ex Acquedotto di via Cairoli e il giardino presso la chiesa ss. Medici; a Metaponto borgo tutti gli edifici scolastici con i terreni annessi, l’edificio della delegazione comunale ed altri locali contigui, i terreni delle aree agli ingressi sinistro e destro; a Metaponto lido, i terreni dell’area agricola di tutela e dei parcheggi di Punta dell’Eughe.
E’ seguita l’istanza della riapertura dei termini per il federalismo demaniale, avanzata tramite i rappresentanti parlamentari lucani e, subito dopo, una Delibera di Giunta con cui si indirizzavano gli uffici a fare richiesta all’Agenzia del Demanio di tutti i beni presenti sul territorio. Questo con l’intento non solo di valorizzare aree di fatto abbandonate, ma anche di risolvere tutti i contenziosi Demanio-Comune-privati che da decine di anni attanagliano la nostra comunità.
La partecipazione di monsignor Caiazzo si giustifica in quanto tra i beni di proprietà del Demanio vi è anche la Chiesa di San Leone Magno a Metaponto Borgo, luogo di grande interesse per l’intera comunità ecclesiastica.
Il dott. Capobianco, accompagnato dal Sindaco e dagli assessori, ha visitato la città e si è detto disponibile ad individuare le possibili soluzioni.
Si è infine istituito un tavolo tecnico permanente Comune-Demanio che si riunirà periodicamente per affrontare tutte le questioni ed addivenire ad una soluzione definitiva che manca da troppo tempo e che sarà possibile solo con la fattiva collaborazione di tutti gli interessati, cittadini compresi.
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