18Aprile2024

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Pasticcio Tari in salsa stellata

Era facilmente prevedibile che il prolungato stato di abbandono in cui versa un delicato settore comunale quale quello della Ragioneria avrebbe finito per provocare un qualche “incidente” più o meno grave nell’attività amministrativa dell’Ente. La criticità della situazione era stata formalmente evidenziata persino dal Collegio dei Revisori in sede di Parere reso sul Rendiconto 2016. Nel suddetto Parere l’organo di controllo così si era espresso: “l’assenza nei primi 5 mesi del 2017 del Dirigente dei servizi finanziari ha prodotto non pochi problemi anche per questo collegio che deve vigilare ed effettuare i controlli di propria competenza”. Sostanzialmente i Revisori denunciavano l’assenza di un interlocutore istituzionale nel settore della Ragioneria comunale.
Tanto tuonò che piovve! Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con nota pervenuta in data 23.06.2017, evidenziava come la deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 21.04.2017, concernente l’approvazione della TARI 2017, dovesse considerarsi illegittima. Tanto perché l’Amministrazione l’aveva approvata oltre i termini, pacificamente perentori, previsti dal legislatore. Pertanto il Comune di Pisticci veniva invitato ad annullare la deliberazione in questione entro 5 giorni, pena l’impugnativa della stessa innanzi al Tribunale Amministrativo.
Ora l’Amministrazione si precipita a convocare un Consiglio Comunale urgente onde dare seguito alla diffida ministeriale ricevuta ed annullare la deliberazione illegittimamente adottata. Il punto è che il tentativo di recupero interviene quando ormai, per molti aspetti, la frittata è fatta. 
A fronte di tutto ciò è opportuno fare alcune considerazioni sulle conseguenze che questa “distrazione” della nostra Amministrazione genererà:

- in moltissime case sono già pervenuti gli avvisi di pagamento di Equitalia relativi alla TARI 2017 (peraltro con aumenti che, in alcuni casi, hanno raggiunto persino il 40 %). Tali avvisi sono stati predisposti sulla base di un Piano Tariffario illegittimo. Conseguentemente le richieste di pagamento dovrebbero considerarsi prive di un fondamento legale. Pertanto chi non ha pagato non potrà essere costretto a farlo e chi lo ha già fatto potrà richiedere la restituzione di quanto indebitamente versato. Tanto ovviamente con non pochi disagi a carico dei cittadini più diligenti, un supplemento di impegno per l’Ufficio Tributi e un generale aggravio di costi per l’Ente;

- la legge prevede che, nel caso in cui le tariffe non siano approvate nei termini prescritti, debbano intendersi prorogate le tariffe dell’anno precedente. Quindi l’annullamento del Piano TARI 2017 implica l’automatica applicazione delle tariffe TARI 2016, con conseguente predisposizione di un nuovo ruolo TARI e l’invio dei nuovi avvisi di pagamento rideterminati agli utenti (anche in questo caso con aggravio di costi a carico delle casse pubbliche). Ciò comporterà la pratica impossibilità di rispettare la tempistica già fissata per l’incasso delle singole rate (la prima scadenza era al 31 luglio 2017). Ritardare l’entrata rispetto ai tempi previsti rischia di aggravare la crisi di liquidità che già funesta le casse comunali e di costringere l’ente ad un ulteriore ricorso all’anticipazione di tesoreria per far fronte alla spesa corrente. In altri termini il Comune potrebbe essere costretto a chiedere al proprio tesoriere (una banca!) un prestito onde poter pagare gli stipendi, saldare le bollette, ecc. L’effetto sarebbe quello di un aumento degli interessi passivi a carico dell’Ente (altro danno per il Comune!);

- l’applicazione automatica del Piano Tariffario TARI 2016 genera di fatto un buco nel bilancio comunale dell’ordine di circa 600.000 euro, dato dalla differenza tra un costo del servizio di 2.200.000 euro ed un gettito TARI di circa 1.600.000 euro. L’Amministrazione, nella deliberazione di annullamento che si accinge ad approvare, si riserva di cercare nelle pieghe del bilancio appena adottato le risorse necessarie a coprire detto buco. Dovendo l’operazione riguardare necessariamente il fronte della spesa sarà interessante verificare se e in che misura i tagli riguarderanno voci che finanziano servizi o altri benefici a favore della cittadinanza.

In conclusione mi si consenta un accenno alle reazioni del Sindaco in carica rispetto alla prima diffusione delle notizie riguardanti questo brutto pastrocchio. Il primo cittadino si mostra ancora una volta piuttosto refrattario alla critica politica lamentandosi della diffusione via internet della nota del Ministero delle Finanze che ha dato vita al caso (peraltro chiamando in causa la vera e propria bufala propagandistica ed autoassolutoria dei cinque milioni di debiti dell’ente!!). Devo dire che è quantomeno singolare che i campioni della trasparenza, i paladini della rete quale massimo luogo di partecipazione e democrazia trovino improprio l’utilizzo di internet quale mezzo per consentire la massima conoscenza possibile di un documento peraltro pubblico. Tanto al solo fine di consentire ad ogni cittadino di formarsi una propria opinione sul caso e di esercitare il proprio diritto di partecipazione in modo consapevole. Ma purtroppo per lei è così caro Sindaco, chi di social ferisce di social perisce.

Domenico Albano
Consigliere Comunale di minoranza