Gli accadimenti che si sono verificati, nelle ultime settimane, all’interno dell’Amministrazione comunale pisticcese, relativi all’espletamento del concorso indetto dal Comune di Bernalda per l’assunzione di n. 2 istruttori tecnici, n. 2 istruttori di vigilanza e n. 2 istruttori contabili, e che hanno interessato personalmente il consigliere comunale M5S Ing. Antonio Gatto, mi inducono a precisare le seguenti considerazioni.
Come ormai è noto, il 3 aprile 2018 veniva pubblicato l’elenco degli ammessi al citato concorso per la copertura, tra gli altri, di n.2 posizioni da istruttore tecnico; tra gli idonei, con votazione di 28/30, risultava esserci il consigliere comunale M5S del Comune di Pisticci ing. Gatto; Il 5 aprile 2018, con delibera di giunta n. 72, il Comune di Pisticci stipulava una Convenzione con il Comune di Bernalda che avrebbe consentito “di utilizzare n. 3 graduatorie che saranno formate nel Comune di Bernalda, a seguito dell’espletamento dei concorsi (…) relativi alle figure professionali di n.2 istruttori di vigilanza, n. 2 istruttori tecnici, n. 2 istruttori contabili”.
Orbene, personalmente non ho mai dubitato dell’onestà e della buona fede del consigliere Gatto, ma ammetto che, lo storico degli accaduti e, in particolare, la scelta dello stesso consigliere di ritirarsi dalla graduatoria degli idonei solo dopo la divulgazione dei fatti a mezzo stampa e delle polemiche che ne sono derivate, hanno fatto scaturire più di un dubbio sulla opportunità della sua partecipazione al detto concorso.
E ciò ancor più se si considera che la dott.ssa Gerardi, segretaria comunale del Comune di Pisticci, ricopra lo stesso incarico presso il Comune di Bernalda, risultando altresì redattrice del contestato bando di concorso e membro della stessa commissione esaminatrice!!!!
Mi risulta, a questo punto, inevitabile riscontrare delle affinità con la figura di Pier della Vigna, raccontato da Dante nell’ottavo canto dell’Inferno della Divina Commedia, quale funzionario e segretario del Re Federico II di Svevia, accusato di tradimento, incarcerato, e morto suicida per dimostrare a tutti di essere, in realtà, innocente. Il Poeta, pur volendolo assolvere dall’accusa di tradimento, ritenuta ingiusta, lo colpevolizza, condannandolo alla dannazione eterna per aver commesso l’insensato gesto che, in realtà, l’ha fatto sembrare colpevole agli occhi del mondo.
Così, il consigliere Gatto, decidendo di abbandonare il suddetto concorso, ha agito proprio come Pier della Vigna, quasi “sacrificandosi” al fine di dimostrare la assoluta buona fede propria e dell’intera amministrazione comunale pentastellata.
Tuttavia, lungi dal condannare qualcuno, ritengo che l’intera maggioranza M5S debba assumersi le proprie responsabilità: se, infatti, i consiglieri 5 stelle non fossero stati a conoscenza della vicenda, significa che hanno ignorato e, tutt’ora ignorano completamente, l’attività dell’amministrazione pur avendo grosse responsabilità (di natura politica, personale e patrimoniale) sui risultati della stessa. Nel caso in cui, invece, abbiano condiviso i termini e le finalità della contestata convenzione, non hanno fatto altro che legittimare un evidente caso di conflitto di interessi, di cui all’art. 51 c.p.c.
Tommaso Gioia
Consigliere comunale Pd di Pisticci