28Marzo2024

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Bollino rosso di “non conformità” alla gestione della cosa pubblica di Pisticci 5 Stelle

Lo scorso 14 maggio, compariva sulla stampa e sui social network un articolo a firma “Pisticci 5 stelle”.  Il titolo esordiva: “Silenzio, Assenze e complicità”. Nella fattispecie, si faceva riferimento in maniera assolutamente estemporanea al parere sfavorevole espresso dalla precedente amministrazione su un impianto di “termovalorizzazione” da ubicare nel territorio pisticcese. L’amministrazione Verri pare abbia ribadito contrarietà. Bene! L’azione della pubblica amministrazione ha avuto una sua continuità; nulla di stupefacente. Il problema però nasce quando l’anonimo autore, sulla soglia della diffamazione a mezzo stampa, conduce una serie di affermazioni. Da dati sommariamente tecnici, l'autore si inabissa in una serie di allusioni sulla mia persona e su quella del collega Fuina per poi, ancor più gravemente, ribadire l'assoluto disprezzo per la cittadinanza intera.
Nella scienza politica, la teoria del "familismo amorale" (secondo la quale “ciò che di male accade in un territorio è sempre colpa di qualcuno che ha governato, mentre i meriti sono di chi attualmente amministra”) verrebbe infaustamente etichettata come “cretinismo politico”, dove la parola “cretinismo” non dovrebbe essere intesa in senso dispregiativo, ma alla stregua di una disabilità socio-politica che, una volta cronicizzata, ingessa ogni forma di dialettica politica volta all’innalzamento della intera comunità.
In effetti l’unico senso di quell’articolo era la pura denigrazione e dunque l'utilizzo di una comunicazione para-istituzionale finalizzata ad avvelenare il clima e buttare fango su coloro che non condividono le logiche quasi neofasciste del Movimento 5 stelle locale. Una sorta di velata intimidazione, che ai tempi del podestà di Pisticci si chiamava “purga”. Probabilmente sono reo di aver commentato democraticamente e da libero cittadino un loro post su Facebook!
Questo è il metodo più diffuso in questi movimenti politici che debbono la loro fortuna ad un uso spregiudicato dei social network e che, senza uno spauracchio o un nemico da incolpare, non sopravvivrebbero a sè stessi, alla loro incoerenza ed alla totale mancanza di una visione di sviluppo per questa comunità. Siamo all’assurdo!  Orde di “bulli  informatici” che se timbrassero il cartellino su Facebook, camperebbero di lavoro straordinario.
Ma non è tutto! Perché quando nell’articolo, “Pisticci 5 stelle” si esprime sulla “complicità” e sul  “silenzio ” che avrebbe accompagnato la vicenda del termovalorizzatore, denigra e offende l’intera collettività pisticcese:  tutti silenti e complici, cittadini ed associazioni, poichè, come dicono chiaramente gli indigeni pentastellati, erano tutti troppo proiettati alla costituzione delle liste elettorali e delle candidature, piuttosto che essere preoccupati del pericolo “termovalorizzarore IRLE”, come invece facevano responsabilmente loro. Lo stesso Sindaco Di Trani e la sua pubblica amministrazione dell’epoca, secondo le schizzofasiche affermazioni di “Pisticci 5 stelle”, bocciò il progetto del termovalorizzatore solo a causa delle pressioni che i grillini fecero ad ogni livello istituzionale. Ma dove, ma quando? Dire questo equivale a dichiarare un delirio di onnipotenza pari solo all’inesperienza politica.
Il silenzio e la complicità, invece, sono concetti che appartengono a voi, cari amici a 5 stelle! Perché in 10 anni, a differenza vostra,  ho sempre detto la mia, espresso il mio parere, nella sala consiliare ed in altre sedi e non avrei titubato nemmeno un secondo per esprimermi negativamente anche sul termovalorizzatore.
Mi piacerebbe, infatti, ascoltare i singoli interventi dei consiglieri 5 stelle sulla questione termovalorizzatore , giusto per capire se ogni singolo esponente politico ha avuto necessità di esprimere un pensiero o sollevare meramente una mano. La questione però, non mi appassiona più di tanto, perché ci sono modi e modi per risultare presenti in un consiglio comunale.
 La nauseabonda allusione rivoltami da un indefinibile gruppo “Pisticci a 5 stelle” che intenzionalmente correla la mia assenza dal consiglio comunale in quel giorno (forse la quinta in cinque anni) alla mia complicità o al mio essere favorevole all’impianto di termovalorizzazione, volutamente ignora un iter farraginoso che ha condotto alla formulazione del parere, volutamente ignora l’assenza in quel giorno di altri consiglieri (Badursi, Rago, Florio, Mastroluisi, Druda) e accanendosi solo sulla mia persona e su quella del collega Fuina, misconosce strumentalmente una mia storia politica, ampiamente documentata, che è sempre stata fortemente sensibile alla tematiche che riguardano ambiente e salute.
Quando salivamo sul palco a combattere contro la centrale turbogas in Valbasento, quando bonificavamo Fosso Lavandaio, quando avviavamo l’iter della bonifica in Valbasento, quando gestivamo la raccolta dei rifiuti (peraltro esternalizzata dal Commissario prefettizio), quando parlavamo in consiglio di elettrosmog e regolamento urbanistico delle antenne, quando ci opponevamo alla discarica di rifiuti pericolosi in località Venita di Ferrandina, mentre il sottoscritto era in prima linea, i “pervenus” a 5 stelle bevevano latte o giocavano a nascondino  all’ombra dei pini della villa comunale di Pisticci (peraltro oggi in stato di abbandono).
Qualora ve ne fosse ancora bisogno, potrei rassicurare i committenti (o mandanti) di quell’articolo, che sulle questioni ambientali mi sono espresso sempre in maniera quasi spietata, proprio perché non sono mai stato ricattabile, corruttibile  o complice;  altrettanto atteggiamento riserverò sempre  a tutti coloro che mettono in pericolo la salute, la vita della mia comunità, ma anche la mia dignità di uomo e di cittadino.
Il silenzio non appartiene alla mia coscienza ma alla complicità di tutti coloro che, sbandierando “onesta’ e trasparenza”, sostengono ancora una giunta ed un sindaco che, sebbene le passate prescrizioni della magistratura contabile,  affidano il reclutamento del personale da collocare sul Comune di Pisticci agli uffici del Comune di Bernalda. La legittimità di concorsi pubblici, organizzati mediante una convenzione col comune di Bernalda resta fortemente opinabile, se non dal punto di vista legale almeno dal punto di vista etico. Il non aver adeguatamente informato i tanti giovani laureati e professionisti pisticcesi su una possibilità di pubblico impiego, stende un velo pietoso  proprio sulla tanto decantata trasparenza grillina.
La partecipazione ai concorsi del consigliere Gatto e la sua successiva rinuncia, ha smosso ulteriormente la coscienza di tanti giovani e simpatizzanti 5 stelle, ormai ravveduti.  In effetti, se la selezione pubblica  cosi organizzata  fosse stata legittima e trasparente, per quale motivo il consigliere Gatto avrebbe dovuto rinunciare al concorso? Non lo sapremo mai! Ma certamente sappiamo che sulla questione aleggiava un silenzio tombale e che la classe dirigente non ha dato eccessiva visibilità alla questione, se non attraverso l’obbligo di pubblicare le deliberazioni nell’albo pretorio comunale.
Lo stesso silenzio, poi appartiene alla coscienza di amici e professionisti  che siedono in giunta. Contattato da me personalmente via telefono per avere delucidazioni sulla estemporaneità di quell’articolo, l'assessore De Angelis, ha sostenuto di non essere al corrente dell'articolo di Pisticci 5 stelle.  Lo stesso vale per gli assessori  Radesca e Lettini. Nessuno sapeva, pare. Dalle loro affermazioni, invece,  ho dedotto solo la mancanza di coesione tra Giunta e Consiglio Comunale e la mancanza di coesione all'interno della stessa maggioranza. La mano destra non sa cosa fa la mano sinistra, si potrebbe dire. Un mancato sincronismo che è stato fatale per molte amministrazioni del passato. Evenienza abbondantemente palesata dall'articolo del Consigliere di maggioranza Francesco Quinto, il quale, invece,  molto onestamente ha pubblicamente preso le distanze dai contenuti e dalla forma delle affermazioni fatte in quell'articolo.
Bene! Di fronte ai capricci di questa nuova classe dirigente vi è una comunità esausta che, sebbene anestetizzata da false promesse, aspetta, paziente come non mai, risultati tangibili e occasioni di sviluppo nella ormai esile speranza di non aver riposto  male il proprio voto in una rivoluzione politica già nata morta.
Diversamente, piuttosto che arrovellarsi i neuroni alla ricerca di una politica a cui attribuire colpe,  consiglierei ai 5 stelle di riporre l'attenzione sul fatto che loro stessi hanno aumentato la tassa sui rifiuti, esasperando famiglie e commercianti, in cambio di una raccolta differenziata che loro (e non solamente la ditta) non sanno gestire. I bollini rossi sui contenitori, le salate bollette che proprio in questi giorni stanno arrivando a casa dei cittadini e la possibilità di rescissione del contratto col gestore della raccolta, sono la punta di un iceberg o un modo per fare bilancio e deresponsabilizzare la gestione politica accusando la cittadinanza di essere “sporcacciona”. In men che non si dica, questo paese, sarà sepolto dai rifiuti.
Di qui, la propaganda grillina che osannava alla chiusura della discarica La Recisa, incoerentemente con quanto gridato dai palchi, si è presumibilmente  resa conto della possibilità di riaprire una discarica che loro stessi bollavano come "non conforme".
Nessun riferimento alle questioni urbanistiche, se non per una presunta area da destinare allo sguinzagliamento dei cani, nessun riferimento alla questione variante Edilres, su cui votai sfavorevolmente e su cui lo stesso attuale sindaco aveva presentato  lunghe e contrarie osservazioni. Nessun riferimento alle “passività potenziali” che piegano le casse comunali quasi in default e misconosciute alla propaganda grillina che esaltava fondi per realizzare strade, opere, parchi, mari e monti, ovvero l’impossibile.
Nessuna coraggiosa ordinanza sindacale di chiusura permanente di attività inquinanti in Valbasento è stata fatta dalla amministrazione Verri, mentre nel recente passato io, anche in occasione di consigli comunali allargati agli altri comuni, ne urlavo la stringente necessita'.
Cari lettori questa comunità non merita questo silenzio e non di certo il mio.
Fra qualche tempo  e, considerate queste circostanze,  non credo nemmeno troppo, anche per i 5 stelle e per questa classe dirigente, arriverà il "diluvio universale" e sono sicuro che per loro non ci sarà collocazione in quella "arca" che suggellando una nuova alleanza tra cittadini ed istituzioni, traghetterà questa meravigliosa comunità verso una nuova era di crescita e prosperità.
Al momento io mi sento di rassicurare i grillini sulla personale necessità di astenermi dall'agone politico, e intanto, a differenza loro, mi piace sottolineare che firmo questo comunicato come libero cittadino con un nome ed un cognome. Una questione di coraggio che,  come diceva Manzoni a proposito di Don Abbondio, " chi non ce l'ha, non se lo può nemmeno dare".
A “Pisticci 5 stelle" dunque  va il mio personale bollino rosso di “non conformità” alla gestione della cosa pubblica.

Vito Pelazza