"Sul tema delle tariffe della mensa scolastica, sollevato in queste ore a mezzo stampa, è opportuno effettuare alcuni chiarimenti verso la cittadinanza, visto che se ne parla in maniera poco attenta e molto strumentale, sempre a discapito dei nostri cittadini che seguono le vicende amministrative". Lo spiega il sindaco di Pisticci Viviana Verri.
"La rimodulazione delle tariffe - argomenta Verri - si è resa necessaria per rendere economicamente sostenibile un servizio che costa trecentoventimila euro all’anno all’Amministrazione e comunque con le nuove tariffe si riesce a coprire appena il 43% del costo totale annuo. Nella rimodulazione, è stata innanzitutto prevista un’esenzione totale per le famiglie con ISEE non superiore a 5000 euro, proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione ed evitare ogni forma di esclusione nei confronti di questi bambini. Anche per le altre fasce di reddito siamo stati attenti a non tartassare le famiglie, prevedendo un aumento graduale e istituendo anche una ulteriore fascia di reddito intermedia: ad esempio chi ha un ISEE di 8500 euro adesso paga trentacinque euro un blocchetto da ventitré buoni pasto, mentre prima ne pagava trenta, chi ha un ISEE di 12.600 euro pagherà lo stesso blocchetto cinquanta euro, dieci in più dello scorso anno. Il nostro sforzo, dunque, è stato quello di garantire una migliore distribuzione dei costi in base al reddito delle famiglie.
Il costo massimo per un pasto singolo oscillerà dunque da 1,50 euro per la prima fascia a 3,20 euro per la fascia di reddito più alta, con ISEE oltre 15.500,01 euro; sono stati previsti sgravi dal secondo figlio in poi, a fronte di un costo per l’amministrazione che è di oltre 5 euro per ogni pasto. Il costo mensile della mensa resta al di sotto della media nazionale che oscilla intorno agli 80€.