Pd locale contro il correntismo. Giasi: 'Serve nuova fase costituente'

Domenica 20 gennaio il circolo Pd di Pisticci e Marconia si è riunito per svolgere la convenzione degli iscritti utile per eleggere delegati provinciali in vista del congresso nazionale che deciderà i candidati che concorreranno per la segreteria del Partito alle primarie del 3 marzo aperte a tutti i cittadini.
La convenzione permette, quindi, agli iscritti di scegliere sia il futuro candidato alla guida del Partito Democratico sia chi deve appoggiare questa o quella mozione nelle assemblee che si apriranno nel corso del congresso.
Tale meccanismo, previsto dallo statuto e parte fiera della democraticità del nostro Partito, si è tradotto con gli anni a mero strumento per misurare, con i bilancini, il potere dei capicorrente che nutrono il loro individualismo politico attraverso i posizionamenti e le strategie, ignorando le linee programmatiche e le discussioni interne che la dialettica politica rende necessarie.
Allo scopo di non accreditare tale malcostume nella sua incancrenita spudoratezza il circolo cittadino ha deciso di non presentare nessuna lista e non esprimere nessuna preferenza per svincolarci da chiunque avesse dato indicazioni motivate esclusivamente dall’esercizio del potere e rimandando, così, al 3 marzo la scelta diretta del segretario insieme a tutti quei cittadini
che vorranno partecipare.
Ovviamente la nostra scelta ha il valore di una provocazione che mette, però, in risalto la nostra autonomia nelle valutazioni politiche e la nostra autodeterminazione contro ogni ingerenza.
Le correnti sono utili quando avanzano proposte e riflessioni non quando curano il potere, e questo fervore di idee nel Pd regionale non esiste anzi si snobba altezzosamente la vitale esigenza di una pluralità che favorisca le articolazioni culturali e le numerose sensibilità, essenziali in un soggetto politico che ha nel pluralismo il suo codice genetico.
E’ evidente, inoltre, che c’è una rottura sentimentale di molti nostri elettori non solo con il Pd ma con l'idea stessa del "partito" e che la sua forma rigida e immobilizzata non è più vista come luogo utile per tutelare la democrazia e la giustizia sociale. Mettere in discussione il sistema attuale delle correnti chiuse, basate essenzialmente su filiere di fedeli, e la pratica di potere
decisionale dall’alto verso il basso, che spinge alla selezione di una classe dirigente poco radicata nel territorio e molto spesso inadeguata, significa dare spazio a quelle idee, quegli stimoli e orientamenti culturali che dovrebbero caratterizzare un sano pluralismo.
Gli elettori chiedono più democrazia, più partecipazione, più trasparenza, e nel torpore della sinistra è la destra a interpretare questi valori in modo distorto. Il centrosinistra lucano non ha la capacità di fare sintesi, di elaborare, di mescolare e metabolizzare il meglio della riflessione
culturale e politica per l'assenza di una valida intelligenza e manca della credibilità necessaria per fare tessuto. Esiste un mondo fuori dalle “stanze chiuse” più attento e che riflette, insieme ai cittadini, la necessità di un cambio di passo che superi le attuali miopie per consegnarci a una
nuova visione di un’epoca che si trasforma molto velocemente.
Siamo davanti a nuove sfide e non possiamo affrontarle con la testardaggine di chi indugia nella vanità autocelebrativa che trova consenso solo in quei militanti mossi da un credo personalistico. Occorre coraggio e occorre un'operazione politica di portata storica sul soggetto democratico e una fase della nostra comunità capace di unire pensiero e partecipazione.
Il circolo di Pisticci e Marconia piuttosto che lamentare i problemi ha deciso di affrontarli e spezzare il doppio filo del correntismo al quale non intende evidentemente assoggettarsi e richiamare il partito regionale di fronte alle gravi responsabilità che hanno prodotto, in questi anni, solo divisioni, lotte fratricide, sconfitte e fuffe ideologiche.
Naturalmente la nostra scelta non ha precedenti e un’azione disciplinare pende sulle nostre teste ma non sulle nostre coscienze, convinti come siamo della necessità di porre fine ad una vergognosa mistificazione della politica che ha come unico effetto la sofferenza dei tanti militanti e elettori.
Mi auguro, infine, come segretario cittadino del Pd, che il futuro del “mio” partito possa ripartire da una nuova fase costituente che delinei un nuovo soggetto politico con una nuova classe dirigente, formata e credibile, che sperimenti nuovi spazi di discussione affidandosi a un mondo reale, esperto e appropriato, più di quanto non sia stato il Pd fino ad oggi.

Antonella Giasi
segretario PD circolo Pisticci-Marconia

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