Di Trani, appello al centro sinistra: 'Basta schermaglie pro orticello. Non possiamo perdere i prossimi 5 anni'

“La Basilicata deve andare avanti. Non si possono perdere i prossimi 5 anni perchè, con la con la nostra dabbenaggine, consumiamo il poco tempo che abbiamo a disposizione, tra sfide e questioni di principio acuendo sempre più i contrasti interni, senza affrontare i problemi di una regione che pur avendo ricchezze naturali immense, langue al penultimo posto della classifica Istat per quanto concerne il reddito pro capite. E’ arrivato il momento della responsabilità e del confronto per dare soluzioni ai problemi della Basilicata”. Esordisce così, in vista delle prossime consultazioni regionali, la nota a firma del medico pisticcesi Vito Di Trani, sindaco della città dal 2011 al 2016 eletto nella lista di Forum Democratico, consigliere comunale dal dicembre 1998, ma anche consigliere provinciale PD nella scorsa legislatura, sempre in politica con un passato nell’allora PCI anche come iscritto nella FGCI e successivamente nei Ds e PD.
Dopo aver evidenziato che non servono le “schermaglie pro orticello”, ma è necessario riunirsi intorno ad un tavolo e stilare prima un programma di governo per affrontare le criticità lucane e poi pensare ai nomi, Di Trani così continua: “pensiamo ai nostri ragazzi costretti ad emigrare alla ricerca di un posto di lavoro, ai nostri comuni sempre più spopolati ed abbandonati a se stessi, alle infrastrutture che non abbiamo, aeroporti, strade, ferrovie che realizzate cambierebbero il nostro destino, alla sanità con una incidenza tumorale sempre più crescente a cui far fronte, all’ambiente deturpato ed oltraggiato, all’agricoltura d’eccellenza che potrebbe ancora di più decollare, ai nostri centri storici in cui potrebbero nascere alberghi diffusi riqualificando ciò che abbiamo e senza cementificare ancora, con ricadute economiche importanti.
Abbandoniamo personalismi esasperati, non discutiamo più sui nomi; non è tutto da buttare quanto si è fatto; si poteva fare tanto di più e meglio; non poniamo veti incrociati ma ascoltiamo i territori e portiamo avanti le loro istanze – e poi ancora - Non consegniamo il futuro dei nostri figli alla incompetenza e alla arroganza.
Non ci possiamo permettere il lusso di perdere un quinquennio, abbandonando la Basilicata ad un manipolo di sprovveduti che promettono un cambiamento che non saranno mai capaci di realizzare, non avendo conoscenza alcuna della nostra terra. Di Maio e Salvini non sono la soluzione per la nostra regione, come non lo sono per l’Italia”.
L’appassionato appello di Di Trani, così conclude: “ L’odio razziale non fa parte del nostro DNA. Ricordiamo a noi stessi e a Salvini che siamo gente fiera che non vuol essere dominata ed assoggettata e che, volendo, sapremmo essere ancora briganti e che le risorse della Basilicata devono tornare a vantaggio della Basilicata. Tutto quanto ad oggi legiferato e proposto dal governo gialloverde, non va in questa direzione".

Michele Selvaggi

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