25Aprile2024

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Il "voto utile" dei pisticcesi può passare dai candidati "locali"?

Cari concittadini di Pisticci e Marconia, sono un pisticcese che vive a Milano da oltre trentacinque anni, nel 1977 ho lasciato il mio paese, non col cuore e la mente, solo fisicamente. Amo Pisticci perché è il mio paese di nascita e amo Milano perché mi ha dato tutto, in particolare l’opportunità di una crescita nell’ambito professionale del mio lavoro, nel campo sociale, culturale e politico poiché sono stato Consigliere Circoscrizionale per oltre 15 anni nella Circoscrizione 8, la Circoscrizione più grande di Milano di 180.000 residenti.
Cari concittadini la mia lettera aperta, non è per presentarmi o farmi conoscere, poiché non è questo il motivo, non ho nessun interesse a tale riguardo. Il motivo invece è perché non avendo staccato il cordone ombelicale da Pisticci come mi diceva l’amico giornalista Mario Trufelli, ho sempre seguito con interesse e attenzione anche da lontano le varie vicende e problematiche del mio paese Pisticci.
Cari concittadini, mi sono reso conto che nel corso dell’ultimo decennio ho visto il mio paese un poco alla volta perdere quella sua caratteristica di essere un paese vivo, purtroppo oggi non lo riconosco più. Recentemente ero a Pisticci, un pomeriggio sono uscito per fare una commissione, attraversando da piazza Plebiscito fino alla piazza dei Caduti, lungo tale percorso ho visto e incontrato soltanto 12 persone, mi sono quasi spaventato di questa solitudine, questo per me è veramente preoccupante e desolante e mi sono detto: “Ma Pisticci sta proprio morendo nella sua vitalità, stessa osservazione che spesse volte mi sono sentito dire da tanti amici che vivono a Pisticci”.
A chi attribuire la colpa? Al trasferimento delle giovani coppie a Marconia, alla crisi economica, alla mancanza del lavoro, alla politica? Personalmente non saprei riconoscere una causa specifica, senz’altro questi fenomeni sono una concausa, nel mio modesto modo di pensare una riflessione l’ho fatta.
La politica ha sì delle colpe, comunque penso anche che la mancanza di un rappresentante pisticcese a livello istituzionale nazionale questo sia una causa; se ci fosse stato un tale rappresentante istituzionale qualcosa in più per il proprio paese forse, l’avrebbe potuto svolgere.
Non elenco quanto è successo negli ultimi anni a Pisticci, il trasferimento e la perdita di diversi uffici pubblici, il grave problema della lenta agonia dell’Ospedale di Tinchi, la questione del Tribunale e ci sono altri problemi che mi sfuggono non vivendo tutto l’anno a Pisticci, a voi non sfuggono i problemi. Dove pur con tutto l’impegno e l’intervento delle forze politiche istituzionali locali, se non supportati da altri livelli istituzionali regionali e nazionali i risultati non sono stati positivi e favorevoli alla risoluzione delle problematiche e necessità di Pisticci.
Cari concittadini di Pisticci, con questa mia lettera aperta mi permetto di fare alcune considerazioni e vengo a quanto desidero comunicare.
Oggi siamo in campagna elettorale, manca poco per esprimere il nostro voto per il nuovo Parlamento, adesso diversi candidati al Parlamento si faranno vedere a Pisticci e Marconia per raccogliere voti come si suole dire, e fare forse anche delle promesse, la maggioranza di questi candidati sono originari di altri paesi, v’incanteranno come sempre, ma dopo le elezioni forse non li vedrete più, o solo in particolari occasioni.
Personalmente penso che adesso abbiate un’opportunità per cambiare questa realtà, sfruttatela, non fatevi incantare. L’ultimo rappresentante istituzionale a livello nazionale di Pisticci risale al 1972, giusto 40 anni fa con l’elezione dell’onorevole Nicola Cataldo, pisticcese doc, a cui va tutta la mia stima e rispetto, senz’altro allora la realtà locale era diversa.
Non vi pare che Pisticci oggi meriti qualcosa in più e non far eleggere sempre rappresentanti di altri paesi limitrofi a Pisticci?
Oggi, penso che alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio ci sia una vera e unica opportunità per Pisticci e avere non solo un pisticcese a livello nazionale ma penso che si possono avere anche due rappresentanti uno alla Camera dei Deputati e l’altro al Senato della Repubblica, dove gli stessi non sono concorrenti tra loro. Sono convinto che se riusciate a superare le diverse barriere ideologiche o fede politica, se votate bene dando un voto utile per Pisticci, votando questi candidati riuscirete forse a farli eleggere entrambi.
Ecco, cari concittadini perché mi rivolgo a Voi con questa mia lettera aperta, dove vorrei dialogare con ognuno di voi invitandovi a mettere da parte questa volta l’idea politica, lo so ognuno di noi ha il suo orientamento politico che va rispettato, però oggi mi permetto di riflettere invitandovi a mettere da parte quest’orientamento politico per il bene del nostro paese e pensare che così facendo Pisticci forse avrebbe dopo 40 anni due rappresentanti istituzionali nazionali ecco perché vi invito e suggerisco di votare i vostri due candidati locali.
E’ luogo comune pensare che i diversi candidati una volta eletti dopo non li vedrete più sul territorio, mentre penso invece che questi due candidati pisticcesi se domani eletti uno alla Camera dei Deputati, anzi una, essendo la candidata donna che potrà portare un valore aggiunto, l’altro candidato al Senato della Repubblica, questi sono del posto e dopo le elezioni, li potrete incontrare in giro nel paese e anche a passeggio nel corso, sapete anche dove abitano, potete così segnalare direttamente a loro le diverse necessità che riguardano il paese e che anche loro conoscono, così possono far sentire e portare la vostra voce e le necessità di tutto il territorio pisticcese in Parlamento. Se dopo durante il loro mandato parlamentare vi deluderanno alle prossime elezioni, mandateli a casa non votandoli.
Cari concittadini, scusatemi se mi sono intromesso su questioni locali, l’ho fatto solo perché come voi amo il mio paese Pisticci. Oggi con il vostro voto che io definisco il voto utile per Pisticci, potete dare una svolta a Pisticci e a tutto il suo territorio. Così poter sperare che si possa avere un nuovo rilancio della comunità pisticcese e raggiungere il bene comune dell’intera comunità locale, sempre se voi riuscite a far eleggere alle prossime elezioni politiche questi due cittadini pisticcesi, io qualora votassi a Pisticci, senza dubbio o incertezza voterei questi miei concittadini.

Antonio Barbalinardo


Ho pubblicato la lettera di Antonio Barbalinardo nella certezza che il nostro ospite, animato da un profondo sentimento di amore per il suo paese di origine, abbia voluto dare un contributo costruttivo al dibattito politico, per la verità finora abbastanza sopito, che nel corso di una campagna elettorale dovrebbe prendere corpo all’interno della prima comunità lucana dopo le due province.  E’ innegabile che quanto sostenuto nella sua tesi, ovvero che Pisticci dovrebbe innanzitutto guardare ai candidati locali per poter avere qualche speranza in più di uscire da una pericolosa morsa di regressione e rassegnazione, rappresenta da tempo, almeno negli enunciati, una linea di pensiero presente in numerosi cittadini ed accennata anche da diverse forze politiche.       
Questo ragionamento, tuttavia, deve fare i conti con l’attuale legge elettorale, perché nell’urna non è possibile accordare una preferenza al singolo candidato. Si può votare solo per il simbolo del partito per il quale quest’ultimo è in lista. Poi, sulla scorta del risultato elettorale complessivo, si potrà essere eletti in base alla posizione ricoperta nella lista stessa. Questo aspetto diluisce, non poco, il potere degli elettori, colpa del porcellum e delle sue aberrazioni. Ciò detto, ed in virtù di questa doverosa precisazione, i candidati a cui fa riferimento Barbalinardo sono Nicola Benedetto per il Centro Democratico, che ricopre la posizione di capolista al Senato, e Lidia De Nittis, che ricopre la terza posizione nella lista di Sel alla Camera (posizione che, di fatto, potrebbe essere la seconda se il capolista Vendola opterà, come sembra, per un altro collegio).          
Va anche precisato, ad onor del vero, che i candidati di respiro locale sono tre. Nella lista dell’Udc, alla Camera, infatti, è presente l’attuale presidente del consiglio Rocco Fuina, che, tuttavia, ricopre la quinta posizione fra i candidati del suo partito. In pratica l’Udc dovrebbe conquistare cinque deputati per veder ascendere Fuina a Roma (quattro se il capolista Cesa volesse optare per un altro collegio).   
Considerato che la Basilicata manda a Roma 7 Senatori e 6 Deputati è chiaro che, nella maggior parte dei casi, i capilista coltivano le maggiori opportunità di successo. D’altra parte in Lucania si sono presentate 21 liste alla Camera e 20 al Senato, la maggior parte di esse non esprimerà alcun candidato, perché in media è disponibile un candidato ogni tre liste.        
Potrà sembrare inopportuno fare dei nomi a campagna elettorale in corso, ma d’altra parte la situazione, sul tema dei candidati locali, è sotto gli occhi di tutti. Occorre solo capire meglio che tecnicamente la libertà di scegliere una persona di una determinata lista non esiste. Si può solo contrassegnare un simbolo e sperare che il preferito sia messo bene in graduatoria.
Il resto lo hanno già fatto le segreterie o le primarie dei partiti o dei movimenti.   
In questo modo, insomma, agli uomini si antepongono le idee.      
Pur con le precisazioni dovute e conseguenti alla legge elettorale, quello di Barbalinardo è un pensiero legittimo e comprensibile anche se lo ritengo più adeguato ad un contesto elettorale regionale, in cui la forza elettorale di una sola comunità (che può portare al voto 10 mila elettori) ha un peso specifico maggiore se ben indirizzata.
D’altra parte, in una consultazione elettorale nazionale, peraltro con le limitazioni di cui s’è detto, è altrettanto legittimo che l’elettore faccia valutazioni differenti, relative al merito delle persone che, seppur indirettamente, si intende sostenere, alle coalizioni di appartenenza dei singoli partiti, ai programmi esposti, alle idee di cui un gruppo si rende portatore ed alla figura (peraltro impropria) del candidato premier.             
L’auspicio, in ogni caso, è che i cittadini – elettori del nostro territorio sappiano trovare il modo, esercitando il loro diritto di voto, di dare un segnale. Non sarebbe molto aderente ad una realtà civica fatta di continui malumori, proteste, mugugni, perplessità e disaffezione alla cosa pubblica dover realizzare, a fine mese, che il voto dei pisticcesi non presenta alcun elemento caratterizzante, alcuna novità rispetto al passato. Se il "voto utile" dei pisticcesi può passare davvero dal sostegno ai "candidati locali" o da altre logiche dovranno essere gli elettori a sforzarsi di capirlo. L'importante è che siano informati, che cerchino di trovare il modo migliore di rappresentare se stessi e le loro esigenze in rapporto ad un quadro locale e nazionale e che provino ad essere protagonisti consapevoli delle loro scelte.

Roberto D'Alessandro