20Aprile2024

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Mantenimento del Giudice di Pace: una spesa da 160 mila euro

Centosessantamila euro all’anno circa. Tanto costerà al Comune di Pisticci il mantenimento dell’Ufficio del giudice di pace, altrimenti soppresso grazie alla capotica riforma architettata dall’ex Ministro della Giustizia, Paola Severino e dal capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria di via Arenula, Luigi Birritteri. Come è noto il decreto legislativo 156/2012 oltre al taglio di circa 700 sedi (compresa Pisticci) ha previsto anche la possibilità del mantenimento dell’ufficio se totalmente a carico dei comuni interessati, fatta eccezione per la retribuzione dei giudici, rimasta di competenza statale insieme alle spese di formazione del personale messo a disposizione dai comuni.
Il termine ultimo per comunicare la volontà di mantenere l’ufficio era fissato al 29 aprile: entro quella data gli enti locali interessati avrebbero dovuto richiedere il mantenimento e Palazzo Giannantonio lo ha fatto, prevedendo una spesa di circa 160mila euro all’anno ed un organico di 5 unità per il personale amministrativo. Nei giorni scorsi un importante assist per i comuni lucani è arrivato dalla giunta regionale che ha stabilito, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 23 della legge regionale 7/2013, che il personale delle soppresse Comunità Montane potrà essere distaccato nei comuni interessati al mantenimento degli uffici del giudice di pace. Il trasferimento potrà essere volontario o d’ufficio ma, in ogni caso, terrà conto dell’età dell’impiegato (saranno preferiti i più giovani), del suo carico familiare (coniuge e/o figli minori a carico), della distanza. Il distacco sarà valido per 3 anni rinnovabili e potrà essere interrotto per eventuali destinazioni ad altri uffici giudiziari, a condizione che l’interruzione non pregiudichi la funzionalità dell’ufficio di provenienza. I costi del trattamento economico saranno a carico della Regione: una manna dal cielo per Palazzo Giannantonio, e non solo.
Sfumata la possibilità di consorziarsi con altri comuni ed archiviata la richiesta di un contributo fatta ai municipi ricadenti nella circoscrizione di Pisticci, per la città basentana, dunque, con tali premesse sembrerebbe potersi evitare un’ulteriore spoliazione, dopo quella della sezione distaccata del tribunale e, da settembre, dello sportello Equitalia. Ora, però, la palla passa al Ministero che provvederà sulle istanze pervenute previa valutazione della loro rispondenza agli impegni richiesti.

Il decreto legislativo numero 156/2012, nel prevedere la possibilità che i comuni mantengano l’ufficio del giudice di pace, oltre a prescrivere una copertura finanziaria e di personale impongono anche la disponibilità di una sede, sempre a carico dell’ente locale. Pisticci non ha questo problema, essendo da tempo disponibile il nuovo palazzo di giustizia nella moderna sede di via Cantisano: i 5 giudici di pace in organico, dunque, troverebbero ospitalità operativa nel nuovo immobile, la cui ristrutturazione è costata più di un milione di euro, insieme alle 5 unità amministrative che fanno dell’ufficio pisticcese il più grande in provincia, dopo quello di Matera. All’ufficio della città basentana afferiscono altri cinque comuni: Bernalda, Craco, Montalbano Jonico, Policoro e Scanzano Jonico.

Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno